Scuola, le nuove norme del ministro Valditara: ritorna il voto in condotta, con il 5 la bocciatura è automatica
Il disegno di legge approvato dal Senato, ora passa alla Camera. Solo alle primarie giudizio sintetico sul comportamento
Disciplina e rispetto, nelle scuole di ogni ordine e grado, sono sempre più precarie e così il governo corre ai ripari. Mercoledì il Senato ha infatti dato il via libera al pacchetto di norme che rappresenta una stretta in materia. Il disegno di legge, adesso atteso al vaglio della Camera, è stato messo a punto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e prevede tutta una serie di novità.
Le novità
Tra le altre il ritorno del voto in condotta alle medie (attualmente è solo un giudizio che non fa media), mentre per le superiori il voto in condotta inferiore al 9 implica tutta una serie di malus che possono incidere anche sui parametri della Maturità, mentre con il 5 si è direttamente bocciati. Solo alle primarie rimarrà il giudizio sintetico sul comportamento.
Le sospensioni degli studenti avranno carattere più marcatamente rieducativo rispetto a oggi e non potranno essere scontate a casa. Lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Il tenore della punizione dipenderà dalla durata della sospensione. Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad «attività di cittadinanza solidale» in strutture convenzionate. Maxi multe in arrivo per chi aggredisce verbalmente o fisicamente (casi purtroppo in aumento anche a Nord Est) dirigenti, insegnanti o membri del personale educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10 mila euro «a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa».
Sempre il ministro Valditara ha annunciato, rispondendo a un question time alla Camera, che è allo studio una regola che riguarderà le chiusure scolastiche per festività religiose. «La norma che stiamo studiando è molto semplice – ha detto – non consentire la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose o nazionali non riconosciute dallo Stato italiano. Ovviamente senza nessuna discriminazione nei confronti dei ragazzi che vogliano invece festeggiare quelle determinate ricorrenze, che saranno giustificati se rimarranno a casa».
Numerose le reazioni al pacchetto di misure voluto da Valditara. Luca Gervasutti, presidente dell’Associazione dei presidi in Friuli Venezia Giulia nonché dirigente scolastico del liceo classico Stellini di Udine, vede di buon occhio una maggiore severità perché la situazione, a suo dire, rischia di degenerare.
«È una proposta che trova la condivisione da parte dell’associazione nazionale presidi - sostiene Gervasutti - , attesa e auspicata. Si stanno moltiplicando i casi di aggressioni verbali e anche fisiche nei confronti del personale scolastico, da parte di studenti e genitori, anche in Veneto e in Friuli. Servono misure che ridiano dignità al personale della scuola. L’istituzione poi non può solo avallare provvedimenti punitivi, ma deve promuovere l’educazione, a partire dalla primaria fino alle superiori. Esistono situazioni preoccupanti da questo punto di vista che restituiscono una mancanza di rispetto nei confronti di docenti e personale, si manifestano già alla primaria, dove è sempre più difficile trovare collaborazione da parte dei genitori. Gli episodi che sfociano nella violenza derivano da comportamenti errati imparati in famiglia.
La situazione non è più tollerabile nel Nord Est, la violenza fisica è abbastanza contenuta, ma c’è sempre più mancanza di rispetto. Cosa scatena la rabbia? Studenti e genitori si considerano vittime da parte di valutazioni ritenute non adeguate. Il 5 in condotta può servire come deterrente, è un provvedimento da prendere in casi estremi, dopo aver fatto tutti i tentativi per poter indurre lo studente a cambiare atteggiamento. Il comportamento è la base su cui costruire il presente e futuro dei figli, con la collaborazione delle famiglie».
Valutazione positiva da parte del Moige. «Quando si parla di scuola ed educazione, la prima parola d’ordine è prevenzione, per evitare comportamenti come il bullismo, o la violenza verso docenti. Nel caso in cui, però, tali situazioni vengano a crearsi, è importante intervenire con fermezza e bloccare i violenti sul nascere», afferma il direttore generale del Moige-Movimento italiano genitori Antonio Affinita.
Forti le perplessità, invece, da parte del sindacato Flc Cgil. «La logica securitaria e punitiva del governo si è tradotta nell’approvazione del Ddl Valditara sul voto in condotta, comprensivo dell’emendamento che prevede il ritorno al giudizio sintetico nella scuola primaria, smantellando la valutazione formativa introdotta poco più di tre anni fa».
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