Mattarella, Don Castelli ucciso dai nazisti, teneva alla carità

Era un giovane curato di Roddi, nelle Langhe
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Campus delle Nazioni Unite di Bonn ,partecipa al seminario “La cooperazione tra Italia e Germania: un bene prezioso per l'UNFCCC e per la lotta al cambiamento climatico”, Bonn, 28 settembre 2024. ANSA/ FRANCESCO AMMENDOLA - UFFICIO PER LA STAMPA E LA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

(ANSA) - ROMA, 29 SET - "Don Demetrio Castelli fu uno dei numerosi martiri del clero italiano in quel terribile 1944, che visse la ritirata delle truppe naziste dal Mezzogiorno d'Italia e la lotta al movimento partigiano sugli Appennini e sulle Alpi. Giovane curato di Roddi, nelle Langhe, la dedizione al suo mandato pastorale pose a rischio la sua vita nella espressione del valore che gli stava a cuore: la carità". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scrive in un messaggio inviato al Sindaco del Comune di Cortemilia, Roberto Bodrito, in occasione dell'80° anniversario dell'uccisione di Don Demetrio Castelli da parte dei soldati nazisti. "Tentando di fermare la ferocia della rappresaglia nazista, venne preso in ostaggio e, successivamente, assassinato e sepolto frettolosamente nella boscaglia della Tenuta Reale - prosegue il Presidente -. L'accusa era quella di "intelligenza con i partigiani", laddove lui era preoccupato della salvaguardia delle vite dei suoi parrocchiani, esempio di fedeltà alla sua missione. Alla sua figura, così significativa per la comunità civile di una terra che seppe partecipare in modo esemplare alla costruzione di una nuova Italia, rivolgo un pensiero commosso e riconoscente, unendomi a quanti oggi onoreranno la sua figura". (ANSA).

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