Mattarella, io arbitro ma i giocatori mi devono aiutare

E avverte: "poteri dello Stato non sono fortilizi contrapposti"
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia di consegna delle Aquile di pilota militare a Lecce, 20 Settembre 2022. ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA +++ HO NO SALES - DITORIAL USE ONLY +++ o +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++NPK+++

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - "L'immagine del Presidente della Repubblica come arbitro l'ho usata anche io, e ho detto che anche i giocatori devono aiutarlo nell'applicazione delle regole, la pluralità nell'aspetto delle regole è fondamentale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Roma, all'evento "25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori". "Essere arbitro - ha aggiunto - significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. Vale per il potere esecutivo, legislativo, giudiziario. Ciascun potere e organo dello Stato - ha sottolineato - deve sapere che ha limiti che deve rispettare perché le funzioni di ciascuno non sono fortilizi contrapposti per strappare potere l'uno all'altro, ma elementi della Costituzione chiamati a collaborare, ciascuno con il suo compito e rispettando quello altrui. E' il principio del check and balance". Mattarella, parlando del suo ruolo e delle regole che esso comporta, ha quindi rivelato: "sì, ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte: il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare", ha concluso. (ANSA).

Riproduzione riservata © il Nord Est