A PADOVA E’ PARTITO IL FUTURO DELLA LOGISTICA
La logistica assume oggi un ruolo centrale nella catena della produzione e della distribuzione aziendale; è l’attività di collegamento tra le diverse aree gestionali (approvvigionamento, produzione, marketing, distribuzione e finanza), fino a diventare la funzione alla quale l’impresa affida la realizzazione del valore aggiunto del proprio prodotto, ossia il servizio al cliente. L’impresa opera per sviluppare la logistica non solo con l’obiettivo di ridurre i costi, ma per accrescere i ricavi e in generale il proprio business: essa diventa pertanto un fattore di competizione con le altre imprese e può costituire un punto di forza sul mercato. (Gianfranco Balestri, Le basi della logistica)
Il mondo va in fretta, e riuscire a stargli al passo è sempre più difficile. L’automazione, per esempio, fa passi da gigante, ma il problema è come riuscire a impadronirsene nel presente e prevedere con lungimiranza quali possono essere i suoi impieghi in un futuro prossimo. Il tutto, naturalmente, con un solo scopo: migliorare la vita di uomini e aziende, evitando loro sprechi di tempo, burocrazie pachidermiche e -perché no- massimizzando i profitti degli uni e delle altre. E’ quello che sta facendo Interporto Padova che punta sul trasporto intermodale come soluzione migliore per collegamenti di qualità tra i principali porti e gli interporti strategici. Una convinzione che è alla base dei programmi di crescita e sviluppo che l’interporto ha avviato da qualche anno, e grazie ai quali ora si posiziona ai vertici nazionali del settore. E, guardando al futuro prossimo, si pone come prossimo, rivoluzionario obiettivo, la totale automazione del terminal intermodale. Già adesso i gate di accesso sia stradali che ferroviari sono automatizzati, con occhi elettronici che leggono targhe dei camion, numeri dei carri ferroviari e sigle dei container, mentre transitano sotto appositi portali. Il prossimo passo è la totale automazione di tutte le operazioni di carico, scarico e stoccaggio.
Il più recente tassello di questo mosaico è il nuovo grande piazzale dedicato esclusivamente ai semirimorchi. L’area, di 40mila mq con ben 200 stalli per la sosta, è strategicamente realizzata a fianco del primo dei binari da 750 metri serviti dalle gru a portale elettriche, in modo che i semirimorchi possano essere caricati/scaricati attraverso di esse con un notevole guadagno in termini di tempo ed efficienza. Al momento sono attive due relazioni di treni intermodali completi di semirimorchi, una con Geleen in Olanda e l’altra con Colonia in Germania, ma grazie al nuovo terminal dedicato, il numero dei collegamenti è destinato a crescere, rispondendo a una domanda in costante aumento. Fondato nel 1973, Interporto Padova ha come azionisti principali il Comune di Padova, la Camera di Commercio di Padova e la Provincia di Padova. E parlano i numeri: 40 mila mq di uffici direzionali per operatori terminalistici e per servizi, 280 mila mq coperti con magazzini logistici di varie configurazioni, 25 mila mq di celle a temperatura controllata e ben 350 mila mq complessivi di superficie del Terminal Intermodali. Inoltre, il grandissimo impianto fotovoltaico sui tetti dei magazzini da 12,3 MWp annui, mentre il consumo interno comprese le celle frigo è inferiore ai 9 MW p annui e garantisce un saldo energetico attivo.
E ancora, nelle strutture dell’Interporto Padova sono insediate150 aziende, le persone impiegate dalle varie aziende nelle strutture interportuali sono circa 3000; i treni merci caricati e scaricati nel 2021 nel terminal intermodale, ben 8040, con oltre 600 mila mezzi stradali movimentati ogni anno. Per quanto riguarda il traffico intermodale, 396.800 TEU (1 TEU equivale a un container da 20 piedi), in netta crescita ogni anno, e con collegamenti intermodali con Bari, Genova, Livorno, La Spezia, Rivalta scrivia, Melzo (Milano) Savona , Reggio Emilia, Catania, Rotterdam, Geleen ( Olanda, di semirimorchi) Colonia ( Germania di semirimorchi).
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