Abusivismo edilizio in Istria, scatta a Rovigno la prima demolizione

Abbattuta una casetta, previsti altri tredici interventi. Il sindaco: dal 2017 oltre duecento le denunce a Zagabria
Valmer Cusma
La ruspa in azione per demolire l’immobile nei pressi di Rovigno Foto da jutarnji.hr
La ruspa in azione per demolire l’immobile nei pressi di Rovigno Foto da jutarnji.hr

ROVIGNO I funzionari del settore Ispezione edilizia della Croazia sono stati di parola: mercoledì mattina una ruspa ha demolito una “vikendiza”, una casetta di villeggiatura di proprietà di una donna al momento occupata in Italia.

Si tratta della prima demolizione in questa nuova campagna di lotta all'abusivismo edilizio, fenomeno che in Istria ha assunto proporzioni enormi. Si calcola infatti che al momento le costruzioni fuorilegge siano circa 50mila, individuate con l'aiuto dei droni e concentrate perlopiù lungo la costa. Basti pensare che nel periodo di condoni chiuso nel giugno 2018 furono 24 mila, nella regione istriana, le domande di legalizzazione di costruzioni.

Ora dunque si punta a cambiare. «Questo è solo l'inizio - ha dichiarato l'ispettore capo Andrija Mikulić - nei prossimi giorni verranno demolite altre 13 costruzioni: quattro a Rovigno, tre a Umago e sei a Lisignano». All'abbattimento della casetta ha assistito anche l'avvocato della proprietaria, secondo il quale la costruzione sarebbe stata legalizzata secondo i termini di legge.

Su questo aspetto ha voluto fare una dichiarazione l’ispettore Mikulić: «Succede - ha precisato - che i proprietari nel disperato tentativo di salvare la costruzione presentino documenti contraffatti, come accertato in diversi casi. Questa è comunque materia per altre istituzioni».

Intanto proprio in giornata è arrivata la notizia della chiusura del centesimo cantiere abusivo fatto chiudere in Istria. E nell'immediato futuro si profila un nuovo ciclo di demolizioni. Dopo che l'ispettore firma il decreto di abbattimento, al proprietario viene concesso un certo periodo entro il quale pronunciarsi - ha spiegato l’ispettore - e scaduto il termine scattano le multe e la demolizione, con costo a cario del proprietario. Prima che le ruspe entrino in azione, i beni all'interno delle costruzioni vengono trasportati in magazzino per un certo numero di giorni. «Al momento - ha aggiunto Mikulić - sappiamo di cinque proprietari che hanno avviato la demolizione da soli, evitando così costi» superiori.

«È da anni che diamo l’allarme sui devastanti effetti sull’ambiente causati dalle costruzioni abusive - ha commentato il sindaco di Rovigno Marko Paliaga - che rendono inservibili le aree coltivabili. Oltre alle casette per la villeggiatura - ha aggiunto - si costruiscono ville con piscina e interi insediamenti su terreni certamente non destinati alla cementificazione». Paliaga ha precisato come a partire dal 2017 «la Città di Rovigno ha inoltrato all'Ispezione edilizia nazionale oltre 200 denunce di costruzioni abusive».

Oltre che a Rovigno l'abusivismo edilizio - di cui da anni si discute fra appelli a Zagabria, documenti, proposte di legge - è molto diffuso a Umago, dove il sindaco Vili Bassanese parla di circa duemila costruzioni fuorilegge, nel 99% dei casi appartenenti a cittadini sloveni. A Dignano, la cui giurisdizione arriva fino alle località sul mare di Peroi e Barbariga, prosegue la rimozione di roulotte, mobile home e prefabbricati abusivi, fronte su cui sono competenti le guardie comunali: il piano è di rimuoverne duemila entro settembre.

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