Alla ricerca della salma del soldato tedesco che negò il saluto a Hitler
August Landmesser sarebbe sepolto vicino al ponte di Sabbioncello: iniziati gli scavi promossi da un’associazione con base in Germania

TRIESTE Sabbioncello: non solo il gigantesco ponte, presenze turistiche, code veicolari, mare limpido e diportisti che attraversano questo splendido braccio di mare della Dalmazia. Attualmente, e dopo un' ottantina di anni dalle tragedie della II Guerra mondiale, si stanno cercando nella penisola i resti di soldati tedeschi deceduti durante gli attacchi dei partigiani di Tito e anche dopo, quando le vendette dei vincitori si contarono numerose in tutta l' ex Jugoslavia, regione dalmata compresa.
Gli scavi vengono promossi dalla Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge e.V, l’organizzazione umanitaria tedesca riconosciuta come servizio pubblico e che si occupa del rilevamento delle tombe dei caduti germanici all’estero, di manutenzione e cura, il tutto su incarico del governo federale tedesco. L’opera di ricerca ha la benedizione del governo croato, con le riesumazioni che hanno il beneplacito del ministero croato dei Reduci. Si ha ragione di credere che nella località di Stagno e nelle sue immediate vicinanze – sempre nella penisola di Sabbioncello – siano sepolti circa 40 militari tedeschi, caduti nel corso dei combattimenti, oppure liquidati dopo la loro resa ai soldati titini. Secondo le testimonianze dei rari abitanti del posto ancora in vita e prossimi a toccare il traguardo dei cent’anni, pare che i corpi siano stati sepolti ai margini della strada regionale che unisce Stagno e il vicino abitato di Hodilje. Le attenzioni dei ricercatori sono concentrate specialmente su una persona considerata tra i simboli antinazisti dell’epoca, un appartenente alla Wehrmacht la cui vita fu troncata tragicamente in quest’area della Dalmazia meridionale, non lontana dalla plurisecolare Ragusa (Dubrovnik).
Si tratta di August Landmesser, nato nel 1910, operaio nel cantiere navale Blohm&Voss di Amburgo. Diventò celebre nel 1991 dopo che si scopri’ una fotografia in cui, unico tra centinaia di cantierini, non eseguì il saluto nazista ad Adolf Hitler, restando a braccia conserte durante il varo della nave scuola della Marina militare tedesca, la Horst Wessel, il 13 giugno del 1936. Hitler tenne in quell’occasione un discorso. Le figlie di August, Ingrid e Irene, credettero di riconoscere il padre in quella famosa istantanea, ritrovata 31 anni fa e pubblicata dal giornale Die Zeit. Ora è esposta al centro di documentazione Topografia del terrore, situato nel vecchio quartier generale della Gestapo a Berlino. Landmesse, membro del Partito nazionalsocialista tedesco dal 1931 al 1935 (fu costretto ad aderirvi per trovare lavoro), cominciò a prendere le distanze dal regime hitleriano perché sposò una donna di religione ebraica, da cui ebbe le due predette figlie, venendo incolpato di «disonorare la razza». Fu espulso dal partito, incarcerato due volte in un campo di concentramento, mentre sua moglie – arrestata dalla Gestapo – finì in vari campi di sterminio, decedendo probabilmente nell’aprile del 1942. Per la penuria di uomini da inviare sui vari fronti, Landmesser venne mobilitato nel febbraio del 1944 e assegnato ad un battaglione di disciplina, il 19esimo Battaglione penale di fanteria della famigerata Strafdivision. Fu dichiarato disperso dopo un combattimento avutosi a Stagno, in Dalmazia e dichiarato morto nel 1949 dal Tribunale distrettuale di Rostock.
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