Allerta in Adriatico per il pesce scorpione: è invasivo e velenoso
Nei giorni scorsi due esemplari sono stati pescati da persone che hanno deciso di avvisare le autorità

SPALATO C’era da aspettarselo. Ormai non sono più rare nelle acque dell’Adriatico orientale le catture di una specie aliena e temuta, il pesce scorpione (Pterois miles), apparso per la prima volta da queste parti nel 2019. Nei giorni scorsi, è quanto riferito da Pero Ugarkovic dell’Istituto spalatino di oceanografia e pesca, due esemplari sono stati pescati da persone che hanno saggiamente deciso di avvisare le autorità.
L’invasivo pesce scorpione, i cui aculei contenenti veleno possono infliggere punture gravi e dolorose, anche letali, è stato individuato nel pescato da Vanja Kalezic in località Luštica, in Montenegro (raffigurato nella foto di Morski.hr) e la settimana scorsa da Luka Srzic, nelle vicinanze del villaggio di Raciste (in croato Racišce), nell’ isola di Curzola, in Dalmazia.
Entrambi i pescatori hanno inviato foto ai rispettivi istituti, ottemperando agli inviti degli studiosi a segnalare la presenza di specie lessepsiane (migrate dal Mar Rosso) in Adriatico.
«Purtroppo va constatato che l’Adriatico è diventato anche il mare dei pesci scorpione – ha scritto Ugarkovic su Facebook – avevo previsto che quest’anno sarebbe stata catturata una decina di esemplari, ma credo che ne vedremo molti di più. Dall’inizio del 2024, già tre catture sono avvenute in Montenegro.
Bisogna prestare la massima attenzione quando si pesca questa specie poiché le pinne hanno raggi molto lunghi. Quella dorsale è collegata a ghiandole velenifere e dunque il pesce va maneggiato con estrema cura». Il biologo ha ricordato che il pesce scorpione, alla pari di altre specie velenose come la tracina, ha un veleno termolabile, i cui effetti possono essere leniti da acqua calda, a temperatura di 40 – 45 gradi. In ogni caso, bisogna recarsi da un medico. Finora, la cattura più a settentrione nelle acque adriatiche ha riguardato nel 2021 l’isola di Lissa (Vis). Si crede però che già questa estate il pesce scorpione, le cui carni sono pregiate, potrebbe arrivare fino nella Dalmazia centrale.
L’ Istituto spalatino di oceanografia e pesca ha precisato: «Le uniche specie che possono tenere a bada il boom incontrollato, che avrebbe conseguenze molto gravi per la biodiversità, sono le cernie e i polpi, che si cibano appunto del pesce scorpione». —
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