Autostrade in Croazia: via i vecchi caselli, arriva il pedaggio telematico

Sistema uniforme per tutti e tre i gestori della rete nazionale

Mancano ancora i fondi per la Ipsilon istriana e la Azm

Mauro Manzin

ZAGABRIA La Croazia punta anche nel settore delle infrastrutture e dei pedaggi autostradali ad assumere un volto sempre più consono alla sua realtà europea. Quindi via le barriere dove si pagano i pedaggi in contanti o con carta di credito per lasciare spazio a un nuovo sistema. Secondo gli annunci ufficiali, il nuovo modo di riscossione dei pedaggi in Croazia - tramite dispositivi Enc (Telepass) oppure tramite lettura targhe (come avviene in Slovenia) - dovrebbe essere operativo non prima della fine del 2024. Affinché ciò avvenga effettivamente, i preparativi comunque stanno accelerando.

Secondo il quotidiano di Zagabria Jutarnji List, è stato concordato dal ministero dei Trasporti guidato da Oleg Butković che lo stesso sistema di fatturazione sarà utilizzato da tutti e tre i concessionari - Hac (Autostrade croate), Bina Istra (Ipsilon istriana) e Azm (Autostrada Zagabria-Macelj). Tuttavia, deve ancora essere deciso come sarà finanziata l'installazione del nuovo sistema sull’Ipsilon e sull’Azm. Attraverso il National Recovery and Resilience Plan, la Commissione Europea ha concesso alla Croazia un contributo di 65,9 milioni di euro per l'implementazione di un nuovo sistema di esazione dei pedaggi. Questi fondi però non basteranno nemmeno per i lavori necessari sulle autostrade Hac, figuriamoci su altre. Si stima che dovrebbero essere stanziati ulteriori 14 milioni di euro per Bina Istria e circa 7 milioni di euro per Azm.

Titolare del progetto è Hrvatske Autoceste, che il mese prossimo dovrebbe indire una gara d'appalto per la società che consegnerà, installerà e metterà in funzione il nuovo sistema.

Le ricerche di mercato finora hanno dimostrato che ci sono 12 aziende in Europa che potrebbero candidarsi alla gara. Secondo le stime, a causa della complessità degli appalti, la gara stessa potrebbe durare circa un anno. Come detto, la riscossione del pedaggio avverrà tramite dispositivi Enc (Telepass) o tramite lettura targhe (come avviene in Slovenia) a seconda di ciò che verrà scelto dopo la gara d’appalto.

Il sistema di telecamere, oltre alle targhe stesse, dovrà fornire dati sul colore del veicolo, il suo volume, il profilo del veicolo e una stima del tempo previsto di passaggio tra i singoli punti di controllo in autostrada. I sistemi per la registrazione dei veicoli che entrano in autostrada non verrebbero collocati nella posizione in cui si trovano oggi i caselli, ma su portali collocati dopo qualche chilometro dall’inizio dell’autostrada. Ciò consentirà, tra l'altro, ai conducenti che non lo hanno fatto di registrarsi in autostrada una volta entrati. Le macchine per la registrazione saranno installate alle stazioni di servizio e in corsie dedicate. Inoltre, gli automobilisti potranno registrarsi attraverso l'applicazione, il sito web e sui dispositivi Pos che saranno nelle stazioni di controllo tecnico e presso le stazioni di servizio dove potranno anche acquistare (nel caso) i dispositivi Enc. La vigilanza sulle autostrade sarà effettuata dai servizi dei concessionari, che formeranno delle squadre di sorveglianza per individuare coloro che vogliono guidare in autostrada senza pagare.

Con l'imminente nuova legge sulla riscossione dei pedaggi, molto probabilmente i concessionari avranno l'autorità di fermare l'autista e riscuotere il pedaggio. Gli interlocutori sottolineano che i maggiori problemi ci saranno con i cittadini di Paesi ancora extra Ue se tenteranno di fare i “portoghesi”. Se riescono a fuggire attraverso il confine, i loro dati verranno comunque registrati nel sistema e, quando rientreranno in Croazia, verranno fermati e multati.

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