Concerto turbo-folk vietato, il Tribunale dà torto al sindaco di Pola

Valmer Cusma
Il sindaco di Pola Filip Zoričić Foto da pula.hr
Il sindaco di Pola Filip Zoričić Foto da pula.hr

POLA Nel primo round della sua battaglia contro la musica turbo-folk serba, il sindaco di Pola Filip Zoričić incassa un ko dal Tribunale amministrativo di Pisino. Ma non demorde e annuncia il ricorso.

Per ora dunque ha vinto la società organizzatrice dell'evento, la Cimar Production di Zagabria che era ricorsa alle vie legali dopo che lo scorso febbraio Zoričić aveva detto no al concerto di musica turbo-folk da tenersi al Palasport Mate Parlov il mese successivo.

Il primo cittadino aveva giustificato il diniego affermando che «a Pola non si canta questa musica»: «il genere non rispetta la mentalità, la cultura e la tradizione musicale della città».

Va ricordato che il genere - che ebbe la massima espansione ai tempi del regime di Slobodan Milosević - viene spesso collegato al coinvolgimento serbo nei conflitti bosniaci e croati durante gli anni Novanta. Zoričić però aveva già firmato il contratto con gli organizzatori, i quali a circa un mese dal concerto avevano venduto l'85% dei biglietti. Il palasport peraltro è considerato uno spazio pubblico, sotto l'ingerenza della Città mentre per gli spazi privati non ci sono limitazioni.

La decisione aveva sollevato aspre critiche dalle quali Zoričić si era difeso dicendo che sul contratto firmato con Cimar Producton stava scritto che a esibirsi sul palcoscenico sarebbero stati Duško Kulis & friends, laddove gli “amici” erano non meglio precisati. Ma quando sui manifesti erano apparsi appunto i nomi degli altri esecutori, ossia Dragan Kojić, Ana Bekuta e Zorana Milanović, evidentemente non graditi, il sindaco ha ritenuto di esser stato tratto in inganno e ha detto no. Il tribunale di Pisino però ha osservato che nel contratto venivano ben definiti elementi come i costi, i termini di pagamento, servizio d'ordine e così via, senza riferimenti agli altri esecutori.

Forti della sentenza di primo grado, gli organizzatori si accingono ora a chiedere i danni. «Dal concerto - ha detto il loro avvocato Srdjan Simić - si sarebbero potuti incassare 60.000 euro lordi, per l'utile netto di 30.000». L'opposizione politica non è stata a guardare. La Dieta democratica istriana, detronizzata da Zoričić alle elezioni del 2021, e lo schieramento di sinistra Mozemo! (Possiamo) lo esortano a pagare di tasca sua i danni provocati «con incertezze e cambiamenti di opinione».

Intanto il genere turbo-folk resta molto seguito in Croazia: la stella serba Aleksandra Prijovic ha riempito per cinque sere di fila il palasport Arena di Zagabria con i suoi 16.500 posti a sedere.

Riproduzione riservata © il Nord Est