Che cosa sta succedendo in Austria e perché si parla di ultradestra al potere

Dopo il fallimento delle trattative per creare un nuovo governo, durate quasi 100 giorni, I leader dell’estrema destra ha ricevuto oggi il mandato dal presidente Van der Bellen

La redazione
Il leader del partito di ultradestra Herbert Kickl ha avuto il mandato dal presidente austriaco di formare il governo
Il leader del partito di ultradestra Herbert Kickl ha avuto il mandato dal presidente austriaco di formare il governo

C’è aria di crisi politica in Austria. Dopo le dimissioni annunciate del cancelliere Karl Nehammer e oò suo addio anche dalla guida del partito OeVP, i nove Laender austriaci si stanno tutti ponendo la domanda 'Wie geht es weiter?' ('come andrà avanti?').Sì perché in ballo c’è non solo il destino dell'OeVP alla ricerca di un nuovo leader ma anche il futuro dell’intera nazione. La crisi politica ha aperto le porte del potere all’ultradestra austriaca. 


La svolta negli ultimi giorni

La svolta degli ultimi giorni, con la mossa di Van der Bellen, è arrivata dopo il fallimento delle trattative tra conservatori e socialdemocratici che poteva condurre a nuove elezioni e a una maggiore destabilizzazione del paese.

 

L’incarico a Kickl

Questa mattina, lunedì 6 gennaio, è perciò arrivata la prima svolta. A Kickl, leader del FPÖ, è stato il mandato per la formazione del nuovo Governo.

La decisione del presidente Alexander Van der Bellen ha una portata storica. Se le trattative con i conservatori della ÖVP, infatti, andassero in porto, l’Austria avrebbe infatti per la prima volta dal dopoguerra un cancelliere di estrema destra.

La FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs) è stata fondata negli anni Cinquanta sulle ceneri del nazionalsocialismo e sebbene abbia partecipato in passato a varie alleanze di governo, dagli anni Ottanta in avanti, sia con la destra moderata della ÖVP che con i socialdemocratici della SPÖ, non è mai stata in grado di mettere piede alla cancelleria.

 

Che cosa è successo

Il capo di Stato ha scelto dunque di far rientrare in gioco la FPÖ di Kickl, che aveva vinto le elezioni di settembre, ottenendo la maggioranza relativa. Poi però era stata esclusa: il cancelliere della ÖVP Karl Nehammer aveva posto il veto a negoziati diretti con Kickl e cercato la strada di una coalizione alternativa con la SPÖ e i liberali di Neos. Il tentativo non ha funzionato e il sostituto di Nehammer, il segretario generale Christian Stocker, ha dato in seguito il via libera a negoziati con la FPÖ.

 

I problemi nel partito di Nehammer

Tra i diversi nomi quale successore di Nehammer, la ministra Karoline Edtstadler, il segretario generale della Camera di commercio, Wolfgang Hattmannsdorfer, che per molti anni governò l'Alta Austria con la FPOe, e lo stesso ex cancelliere Sebastian Kurz. Quest'ultimo, però, stando al quotidiano conservatore Kurier, non sarebbe più disponibile. Si parla di un presidente della OeVP ad interim e questo potrebbe essere l'attuale segretario generale Christian Stocker. 

Cento giorni di colloqui

Dopo quasi 100 giorni di colloqui quella che poteva essere la coalizione tripartitica, in meno di 24 ore prima i Neos hanno gettato la spugna e poi OeVP e SPOe (i socialdemocratici), hanno chiuso a ogni possibile accordo e, quindi, a proseguire i negoziati. La leader di Neos, Beate Meinl-Reisinger ha spiegato che i punti critici con OeVP e SPOe erano, pensioni, federalismo, consolidamento del bilancio, istruzione. In Austria si fa sempre più insistente l'ipotesi di nuove elezioni. C’è chi stima la tempistica per nuove votazioni nazionali nella data del 4 maggio.

Riproduzione riservata © il Nord Est