Croazia, nei marina dell’Aci le tariffe sono aumentate del 10%

FIUME La stagione del diporto è partita anche in Croazia, Paese dove decine di marina grandi e piccoli sono pronti a ospitare armatori e equipaggi per approdi resi peraltro più facili dall’ingresso del Paese, a partire dallo scorso gennaio, nello spazio Schengen: un’adesione (a fianco dell’introduzione dell’euro al posto della kuna) destinata a dare un ulteriore impulso a un comparto che non è mai stato messo all’angolo, nemmeno durante la guerra croato – serba degli anni Novanta del secolo scorso.
Del resto, in un Paese dove il turismo rappresenta il 20% del Pil, quello del diporto - con i suoi oltre 16 mila ormeggi offerti - è un settore nodale. Le previsioni degli operatori per il comparto turistico 2023 sono ottime. E intanto i prezzi per gli approdi sono stati ritoccati - chi più chi meno - all’insù. Il riferimento è quello dell’Aci, l’Adriatic Croatia International Club di proprietà statale, che detiene 22 marina: L’aumento su base annua è stato di circa il 10%, dopo il 7% di rincaro registrato lo scorso anno rispetto al precedente. Il tutto spiegato con guerra in Ucraina, inflazione alle stelle e altri fattori.
Le tariffe dipendono naturalmente da durata del soggiorno e lunghezza dell’imbarcazione; in alcuni porticcioli ci sono differenze stagionali, in altri no. Alcuni esempi? Partendo da Nord, per un natante di 10 metri il soggiorno giornaliero in tutti i 12 mesi dell’anno costa 66 euro, quello mensile 746 e l'annuale 4.152. Quanto al rimessaggio a secco, si spendono 46 euro per un giorno, 514 per un mese e 3.428 euro per un anno intero. Il marina di Rovigno - trasformato nel 2019 in struttura di lusso con un investimento di una ventina di milioni di euro - risulta decisamente fra i più costosi dell’Aci: divide le tariffe in due periodi e si parte da scafi di 12 metri di lunghezza. Fra l’1 aprile e il 15 ottobre l’ormeggio giornaliero costa 174 euro, cifra che scende a 134 tra il 16 ottobre e fine marzo. L'ormeggio mensile, in vigore tutto l'anno, richiede 1.952 euro. C'è poi la possibilità di fruire per sei mesi dell'ormeggio estivo (4.976 euro) e invernale. Ancora più a sud, il marina di Abbazia richiede cifre decisamente più modeste: 62 euro giornalieri per una barca di 10 metri fra aprile e ottobre, che scendono a 54 euro nel resto dell’anno. Per fare altri esempi, per l’ormeggio mensile si toccano i 1.008 euro, per quello annuo i 4.560 euro.
Prezzi a metà fra Rovigno e Abbazia sono quelli del marina di Cherso, dove fermarsi per un giorno a bordo di una barca di 10 metri fa sborsare 82 euro nell'alta stagione e 72 in bassa; l’esborso mensile è di 1.036 euro, quello annuo 4.660 euro. Giù in Dalmazia, i principali marina sono due, gli Aci di Spalato e di Ragusa - Dubrovnik. A Spalato da aprile a ottobre vengono richiesti 118 euro al giorno, a Ragusa-Dubrovnik si scende a 76 euro. Se questi sono esempi per barche di dieci metri, i costi per natanti di dimensioni maggiori ovviamente aumentano. Fra le tariffe più elevate ancora una volta da citare Rovigno, dove per un posto barca annuale per un natante fino a 40 metri si sborsano poco più di 48mila euro. Che diventano 75 mila a Spalato per una super barca di 50 metri.
Dopo l’ingresso della Croazia in area Schengen la novità per i diportisti italiani è che non ci sono più i controlli - in entrata e uscita - di lista passeggeri e documenti, come avveniva presso Capitanerie di porto e le Polizia di frontiera. Niente più formalità doganali, resta l’obbligo di pagare le imposte per la sicurezza della navigazione e contro l'inquinamento marino. Quanto alla tassa di soggiorno, è richiesta soltanto a chi dorme in barca, non a chi scende per la notte a terra. I pagamenti sono on line (vedi box qui a lato) . Da ricordadre infine che chi entra per la prima volta in Croazia deve raggiungere una capitaneria portuale per la registrazione, pagando la tassa sul posto ma non in contanti.
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