Croazia, un piano biennale da 220 milioni per proteggere l’aria dall’inquinamento
Varati incentivi mirati all’acquisto di veicoli ecologici e anche alla riqualificazione energetica di case e impianti
Il Ministero e il Fondo nazionale per la tutela dell’ambiente hanno definito un programma della durata di due anni, del costo di 220 milioni di euro, nel tentativo di arginare l’inquinamento atmosferico in Croazia, che sta presentando un conto salatissimo in termini di vite umane. Infatti stando al ministero stesso, annualmente si verificano 3.500 decessi anzitempo di persone colpite da malattie all’apparato respiratorio, causate proprio dall’aria sporca respirata. A livello comunitario invece i decessi per la stessa causa sono 300.000, come indicano i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente.
Emissioni senza confini
Ne consegue che a carico della Croazia, un Paese molto piccolo rispetto alla maggior parte degli altri stati Ue, va oltre il 10% dei decessi, dunque una percentuale molto alta. La sua “colpa” però è quella di essere circondata da numerosi Paesi con una forte industria e soprattutto le cui emissioni nell’atmosfera non conoscono confini. Inoltre l’altr’anno in diverse riprese ci ha messo lo zampino la sabbia sahariana trasportata dal vento.
Le città più inquinate
L’inquinamento atmosferico colpisce soprattutto la parte continentale del Paese nei mesi invernali quando il vento piuttosto scarso non permette il rimescolamento dell’aria. Le città più inquinate risultano essere Zagabria, Slavonski Brod, Sisak e Kutina. Come maggiore causa dell’inquinamento atmosferico viene indicato l’elevato numero di veicoli in circolazione a combustione interna, specie a trazione diesel, e l’età piuttosto avanzata dei veicoli stessi: la media infatti è tra 13 e 14 anni.
L’appello alla cittadinanza
Ecco dunque la necessità di correre ai ripari, oltre ai soliti appelli alla cittadinanza a usare di più i trasporti pubblici e molto meno l’automobile privata. La fetta più grossa dei 220 milioni citati, vale a dire 90 milioni, sarà usata per il finanziamento – di cui la metà a fondo perduto – per l’acquisto di veicoli a emissioni zero. Il riferimento va ai veicoli a grande percorrenza come i taxi e quelli commerciali. Con 35 milioni verrà finanziata la sostituzione degli impianti di refrigerazione nei centri di distribuzione e nei veicoli per il trasporto del cibo surgelato.
Eliminare i gas serra
Si intende così eliminare gli impianti che emettono gas serra e dannosi all’ozono. Altri 35 milioni sono destinati al finanziamento della riqualificazione energetica delle case, inclusa la sostituzione delle vecchie caldaie, e 53 milioni di euro per l’acquisto di veicoli a combustibile alternativo nonché per l’allargamento della rete delle colonnine di ricarica delle auto elettriche. Oltre al programma nazionale contro l’inquinamento, esistono quelli a livello cittadino e regionale che implicano il costante monitoraggio dell’aria.
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