Curati e liberati otto grifoni in volo da Cherso

L’attività del Centro di recupero di Caisole

Andrea Marsanich
Uno dei grifoni mentre viene liberato dalla gabbia foto del centro di Caisol
Uno dei grifoni mentre viene liberato dalla gabbia foto del centro di Caisol

CHERSO L’attivista che apre la gabbia, il volatile che – incerto, impaurito – compie i primi passi per poi librarsi in volo, salutato entusiasticamente dai presenti. Una scena che si è ripetuta l’altro giorno, quando otto giovani grifoni, gli avvoltoi dalla testa bianca, sono stati rimessi in libertà dagli addetti del Centro recupero grifoni di Caisole (Beli), abitato nella parte settentrionale dell'isola quarnerina di Cherso, denominata Tramontana.

I volatili, da decenni simbolo di quest'isola nordadriatica e tutelati in Croazia da leggi rigorose, hanno trascorso diverso tempo nella struttura di Caisole, curati dagli esperti dopo che per varie ragioni erano stati soccorsi e posti nelle condizioni di riprendersi per essere rimessi in libertà. Una delle cause ricorrenti per cui i giovani grifoni finiscono a Caisole è la caduta in mare dalle pareti a strapiombo dove ci sono i nidi. Troppo sicuri di se stessi, ma inesperti e privi della forza necessaria, i piccoli precipitano in mare e tanti finiscono per affogare. Altri più fortunati vengono raccolti da pescatori o diportisti e trasportati al Centro di recupero.

La struttura è gestita dall’istituto pubblico Priroda (Natura), che agisce nell’ambito della Regione del Quarnero e Gorski kotar. Come ha detto Marko Modrić, direttore di Priroda, la struttura di Caisole ha restituito alla natura finora 73 avvoltoi, tutti sani e recuperati, che si sono lanciati nei cieli del Quarnero, dell'Istria, dell'Europa e anche di altri continenti. Il loro percorso, grazie a Gps a energia solare e all' inanellamento, viene seguito con una rete di esperti del progetto Life Support, il cui partner principale è l'associazione ambientalista croata Biom.

«Non è scontato che i grifoni di Cherso, Veglia, Pervicchio, Arbe e Plauno, tornino nel Quarnero dopo essersi recati in varie zone del mondo – ha detto Dubravko Dender, capo del progetto – alcuni lo fanno con nostra grande soddisfazione. Una delle chiavi per il mantenimento della specie è la messa in funzione di mangiatoie a Cherso e sulle pendici del Monte Maggiore, dove gli avvoltoi dalla testa bianca sono tornati a nidificare dopo circa un secolo. Abbiamo in piano di approntare una mangiatoia anche sull'isola di Veglia».

Dender ha poi reso noto che a giugno nell’ambito di Life Support sarà portato a conclusione il monitoraggio che dovrà stabilire con esattezza il numero di coppie di grifoni che nidificano. Pare che negli ultimi anni la popolazione di questo rapace nel Quarnero, così importante per l'equilibrio ambientale, si stia gradualmente riprendendo. —

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