Dall’Istria alla Dalmazia l’acqua alta trasforma le città costiere in tante piccole Venezie
Il mare ha allagato anche la cittadina di Fasana di fronte alle isole Brioni. A Pola caduti due alberi

Luoghi trasformati in piccole Venezie, con strade, rive e piazze invase dal mare per il fenomeno dell'acqua alta. La giornata di venerdì è stata contraddistinta da tanti disagi lungo le coste orientali dell'Adriatico, dove le mareggiate hanno colpito duro, specie nell'area rivolta verso la dirimpettaia Italia. Pioggia battente, scirocco e moto ondoso: lo scorcio finale di ottobre ha presentato un quadro meteo per nulla piacevole, che ha visto le rive di Rovigno, Fasana, Umago e Orsero completamente sott'acqua o quasi, scene che per l'appunto hanno ricordato la non tanto distante Venezia.
A Fasana, località circondata – fronte mare – dall'arcipelago delle Brioni, l'acqua marina è entrata come se nulla fosse nella piazza centrale, allagandola del tutto. La stessa sorte è capitata ad Orsera, mentre la statale fra Cittanova e Parenzo è stata interrotta all'altezza del ponte di Antenal per l'alto livello del mare.
In mattinata anche la riva di Valdibora, nell’area di Rovigno, è scomparsa per un paio d'ore, inghiottita dal mare: tanta la preoccupazione per chi aveva l'auto posteggiata nell'esteso parcheggio di Valdibora. Il fenomeno ha costretto le autorità a chiudere il posteggio, per evitare guai maggiori.
Danni sono stati rilevati ad Umago, per il mare entrato nelle terrazze dei locali ristorativi situati in riva. A Fiume si è ripetuta per l'ennesima volta una situazione a cui ormai ci si è abituati: la zona dei Mercati cittadini è finita sott'acqua e così pure le vie adiacenti, il che ha comportato non pochi problemi a venditori e acquirenti. Per raggiungere la pescheria, serviva percorrere delle traballanti passerelle di legno, semisommerse e sconsigliate alle persone anziane o comunque malferme sulle gambe.
A causa delle non buone condizioni meteomarine, venerdì sono rimasti fermi agli ormeggi i due catamarani che allacciano Fiume e le maggiori isole dell'Adriatico settentrionale. In Dalmazia non sono partiti diversi catamarani e traghetti, mentre alcuni di quelli salpati hanno dovuto rinunciare all'attracco in località che non dispongono di un terminal adeguato, come ad esempio Melada, Berguglie e Capri, in croato rispettivamente Molat, Brgulje e Kaprije. Il maltempo ha visto saltare il collegamento di traghetto fra Pola e Zara, con Lissa, Lagosta e Busi completamente isolate.
Tornando all'Istria, va detto che nella maggiore città della Penisola, a Pola, il vento ha schiantato due alberi in zona Giardini e a Veruda. I danni materiali sono ancora in via d'accertamento, mentre non si sono avute conseguenze per i passanti. Interpellato dai media, il comandante della Protezione civile istriana, Dino Kozlevac, ha affermato che la situazione non è allarmante, tenuta del tutto sotto controllo. «Abbiamo avuto diversi interventi a Pola e in alcune località dell'Istria occidentale – ha riferito Kozlevac – ma per fortuna non si sono verificati casi gravi». Acqua alta e mareggiate hanno colpito anche l’Istria slovena, in particolare Isola e Pirano dove l’acqua alta ha solamente lambito piazza Tartini ma ha sommerso molte vie della cittadina istroveneta.
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