Fiamme nel porticciolo a Medolino in Istria: resti delle barche e video al vaglio

Inquirenti al lavoro per individuare le cause. C’è chi ipotizza l’origine dolosa. Periti del ministero sul post

Valmer Cusma
Nel porticciolo, una delle foto scattate dai vigili del fuoco di Medolino, nel Sud dell'Istria
Nel porticciolo, una delle foto scattate dai vigili del fuoco di Medolino, nel Sud dell'Istria

POLA Giovedì Medolino nel sud dell’Istria ha vissuto il day after dell’apocalisse che ha investito la località nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, quando le fiamme hanno mandato in fumo 22 imbarcazioni ormeggiate nel settore portuale riservato ai diportisti.

Incendio nel porticciolo di Medolino: 22 barche distrutte dalle fiamme
La redazione
L'incendio a Medolino (foto Comune di Medolino)

L’incendio è stato domato, ma nell’aria si avvertono ancora un acre odore di bruciato e la puzza della plastica sciolta sotto l’effetto del fuoco. E ovviamente il grande incendio senza precedenti della storia del borgo continua a essere sulla bocca di tutti.

«Meno male che non ci sono stati danni alle persone – questa la frase più ricorrente, seguita dalle ipotesi sulle sue cause e ovviamente ognuno ha la sua teoria, inclusa quella del dolo. Come reso noto dalla polizia, giovedì è iniziato il recupero di ciò che resta di due imbarcazioni affondate nel rogo. Secondo gli investigatori proprio su una delle due si sarebbero sprigionate le fiamme che hanno provocato il finimondo.

Poi i relitti verranno scrupolosamente esaminati dai periti del Ministero degli interni appositamente arrivati da Zagabria. Intanto sta facendo il giro del web il breve filmato di una videocamera di sorveglianza in cui si vede, però da lontano, lo scoppio di un incendio su una barca, dall’immagine tuttavia non si riesce a capire esattamente da quale.

È stato uno scoppio vero e proprio o un’esplosione cui sono seguite le fiamme sulla coperta del natante che quindi si sono rapidamente estese alle altre imbarcazioni all’ormeggio. Ecco dunque spiegata l’origine della deflagrazione avvertita nella notte dagli abitanti di Medolino. E sono seguiti altri scoppi, presumibilmente dei serbatoi degli altri natanti andati in fumo.

Le fiamme, lo ricordiamo, erano divampate alle 3.55 e sul posto in pochi minuti erano accorsi i pompieri del Corpo cittadino di Pola e quelli della locale società di volontari. Intorno alle 7 erano riusciti a circoscrivere le fiamme impedendo che si estendessero a ulteriori natanti ormeggiato al molo. L’area dell’incendio era stata subito circoscritta da una barriera galleggiante assorbente per neutralizzare il combustibile fuoriuscito dai serbatoi. Sul posto era quindi arrivato un battello ecologico costruito appositamente per situazioni del genere, con il compito di far pulizia della superficie marina.

Come dichiarato da Dolores Brenko Skerjanc, a capo della Capitaneria di porto di Pola, l’inquinamento non ha assunto proporzioni per così dire allarmanti. Stando a quanto comunicato dall’ente pubblico Natura Histrica i cui dipendenti sono impegnati nelle operazioni di pulizia lungo la costa si notano frammenti di plastica e anche di pezzi di legno bruciati appartenenti alle imbarcazioni andate in fumo. Fortunatamente non si vedono macchie oleose, il che avrebbe complicato notevolmente le operazioni di bonifica.

Dal canto suo il sindaco di Medolino Ivan Kirac ha voluto ringraziare i vigili del fuoco, i dipendenti della Capitaneria di porto di Pola e tutti gli abitanti del luogo per il loro grande impegno e sacrificio grazie ai quali sono stati scongiurati danni ancora maggiori.

Come entità si parla di centinaia di migliaia di euro, stando a qualcuno invece si andrà oltre il milione. Da quanto si è appreso sul molo di Medolino non tutte le imbarcazioni bruciate erano assicurate, nel caso di quelle non coperte sarà un bel colpo per le tasche dei proprietari.

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