«Foibe, quella mostra non riflette la storia». A Strasburgo il caso degli eurodeputati

Lettera di 9 esponenti della sinistra sloveni e croati a Metsola: «Va chiusa. È piena di falsità e ignora le colpe del fascismo

Piero Tallandini
L’eurodeputato Cavedagna durante l’inaugurazione della mostra
L’eurodeputato Cavedagna durante l’inaugurazione della mostra

È polemica a Strasburgo sul ricordo di foibe ed esodo al Parlamento europeo. Nove deputati socialisti, quattro sloveni e cinque croati, hanno scritto alla presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, attaccando duramente la mostra “Foibe: Tragedia ed Esodo”, organizzata dall’esponente di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna e allestita in una sala del Parlamento europeo.

L’iniziativa espositiva era stata presentata dal deputato meloniano come un evento senza precedenti: «Per la prima volta nella storia d’Europa una mostra in ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli al Parlamento europeo». Ma gli europarlamentari sloveni e croati non hanno lesinato le critiche, definendola «piena di falsità e inesattezze storiche» e chiedendo a Metsola di far rimuovere i 24 pannelli, con testi e fotografie, che compongono l’allestimento. «C’è un completo disprezzo per i fatti – hanno sostenuto nella lettera – e le informazioni presentano una rappresentazione non veritiera ed estremamente dannosa della storia di Slovenia, Italia e Croazia durante un periodo in cui generazioni in tutta Europa hanno sopportato immense sofferenze principalmente a causa del regime fascista, che ha inflitto indicibili angosce a milioni di persone per oltre due decenni». «La verità storica è chiara, nonostante le affermazioni della mostra – hanno aggiunto –: Istria, costa croata, Dalmazia e le isole sono state liberate dal potere delle proprie armi, dall’adesione di massa alle brigate partigiane, dalla volontà del popolo. Scandaloso che una piccola minoranza di individui, spinti dal desiderio di dividere e diffondere l’odio, abbia avuto l’opportunità di presentare manipolazioni nell’istituzione centrale dell’Ue, il Parlamento».

«Le foibe sono un tema molto sensibile, dovremmo avere un certo rispetto quando parliamo delle vittime della guerra, che ci sono state da ogni lato e nessuno le nega – ha spiegato all’Ansa uno dei firmatari, lo sloveno Matjaž Nemec, originario di Nova Gorica –. Si racconta che quanto è accaduto nelle foibe è accaduto solo agli italiani, ma non è vero: è accaduto a italiani, sloveni, serbi croati e tedeschi in territorio jugoslavo, sono cose che vanno raccontate, ma nel modo giusto. C’è un rapporto delle due commissioni italo-slovene, ma le autorità italiane hanno scelto di usare argomenti non adatti alla storia».

Non si è fatta attendere la reazione degli esponenti di Fratelli d’Italia, sia a Strasburgo che a Roma. Secondo il capodelegazione Carlo Fidanza «la richiesta delle sinistre slovene e croate di rimuovere la mostra dedicata a foibe ed esodo è una pagina molto buia per il Parlamento. Le foibe sono una tragedia italiana ed europea e non sarà un manipolo di nostalgici filo-titini a condannarla di nuovo all’oblio». «Questo negazionismo – così il promotore della mostra Cavedagna – offende le famiglie delle vittime delle foibe e degli esuli». L’europarlamentare pordenonese di Fdi Alessandro Ciriani ha parlato di «atto inaccettabile di censura e mistificazione storica, grave che nel cuore dell’Europa si cerchi ancora di negare una tragedia che ha segnato profondamente la storia italiana ed europea», mentre per l’eurodeputata monfalconese Anna Cisint (Lega), la lettera è «un inaudito oltraggio, che fa il paio con le recenti scritte alla foiba di Basovizza». «Il prossimo anno – ha aggiunto – promuoverò una mostra su Norma Cossetto». Per quanto riguarda il Parlamento italiano, parole di sdegno sono arrivate dai capigruppo meloniani alla Camera e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, dal senatore triestino Roberto Menia («non vogliono ammettere il genocidio compiuto dalla Jugoslavia comunista ai danni degli Italiani») e dalla deputata triestina Nicole Matteoni («ennesimo ignobile tentativo di gettare ombra su una grande ferita non solo dell’Italia, ma di tutta Europa»). Critiche anche dal sottosegretario al Mef, nonché segretario regionale forzista, la triestina Sandra Savino.

Da sinistra, la riflessione della senatrice triestina del Pd Tatjana Rojc: «Foibe ed esodo vanno sicuramente contestualizzate in un periodo di tragedie che si sono susseguite negli anni della guerra e in quelli precedenti. Credo che gli eurodeputati non volessero, con quella lettera, assumere una posizione ideologica. Le strumentalizzazioni a fini propagandistici non vanno mai bene, né da una parte, né dall’altra. Contestualizzare è importante, come hanno appena fatto, efficacemente, parlando di questi temi, Mattarella, Tajani e Nordio. Per me e per tutto il Pd è inaccettabile negare la verità storica delle foibe e dell’esodo. Dispiace vedere una polemica del genere a pochi giorni dell’inaugurazione di Go!2025». —

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