Giù il confine tra Croazia e Slovenia, i sindacati: «Ora pensiamo ai diritti dei lavoratori frontalieri»

A brindare alla «svolta storica per il Friuli Venezia Giulia, il Litorale sloveno e l’Istria croata» sono stati, incontrandosi al valico croato-sloveno di Dragonja-Kastel, anche i sindacati italiani (Cgil, Cisl, Uil), sloveni (Zsss, Ks90) e croati (Sssh) riuniti nei due Consigli sindacali interregionali (Csir) Italo-Croato Alto Adriatico e Nord Est Fvg-Slovenia.
Oltre a sottolineare «il momento storico della caduta dei confini tra i nostri Paesi e il ripristino dell’unità pacifica che questa area geografica perse oltre un secolo fa», Michele Berti, presidente del Csir Alto Adriatico e capo del Dipartimento internazionale Uil Fvg - ha richiamato l’attenzione «sulla semplificazione degli spostamenti quotidiani di cui beneficeranno i lavoratori frontalieri che si muovono nell’area a cavallo tra Italia, Slovenia e Croazia. Il venir meno dei controlli alla frontiera consentirà loro di raggiungere i rispettivi luoghi di lavoro in tempi ragionevoli e, soprattutto durante il periodo estivo, senza dover sottostare ad attese lunghe e pesanti».
E ora «è il momento di irrobustire e conformare alla normativa comunitaria quel quadro giuridico, ancora non sufficientemente implementato tra Italia, Slovenia e Croazia e quindi incerto e discriminatorio, che ancora troppo spesso non incoraggia l’emersione dal sommerso dei rapporti di lavoro di tali persone», ha concluso Berti.
Secondo uno studio dell’Università di Trieste, oltre 10mila lavoratori frontalieri (croati, sloveni e austriaci) attraversano quotidianamente per lavoro i confini tra Fvg, Slovenia e Istria: «Il 90% - dice in una nota del Csir - lavora senza un contratto regolare». «Per entrare in area Schengen – dice il segretario istriano del sindacato croato Sssh, Slobodan Kapor - la Croazia ha modificato circa 75 leggi. Purtroppo nessuna riguardava la definizione dei diritti dei lavoratori frontalieri. Quindi auspichiamo che questo tema possa presto arrivare all’ordine del giorno tra Croazia, Slovenia e Italia».
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