Grifoni da record in Istria nel 2024: 152 coppie, mai così tante

Oltre a Cherso e Veglia, avvistamenti anche sul Monte Maggiore, sull’isola di Arbe e nell’area di Bersezio. Il ruolo chiave dell’istituto di Caisole

Andrea Marsanich
Un grifone rimesso in libertà dopo le cure a Caisole (Novi List)
Un grifone rimesso in libertà dopo le cure a Caisole (Novi List)

Là dove osano i grifoni di Cherso e delle isole circostanti. L’avvoltoio dalla testa bianca, simbolo di Cherso e tutelato da leggi e regolamenti severissimi, sta tornando in modo consistente a ripopolare l’area nordadriatica, per la felicità di biologi, ambientalisti e dell’opinione pubblica.

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La redazione

Marko Modrić, direttore dell’istituto pubblico Priroda (Natura), ha presentato in sede di conferenza stampa i risultati rilevati nel 2024 da questo ente che si occupa della realizzazione di progetti di tutela dell’ambiente nella Regione del Quarnero e Gorski kotar. Inoltre, Priroda gestisce sia il Centro di recupero e assistenza dei grifoni, situato a Caisole, nell’isola di Cherso, sia il Centro visitatori dei tre grandi predatori europei presenti in Gorski kotar (lupo, lince ed orso) a Stara Sušica (12 mila visitatori nel 2024), piccolo abitato montano a circa 60 chilometri da Fiume.

I numeri

«Posso confermare che il 2024 è stato l’anno record per gli avvoltoi altoadriatici, mai così tanto numerosi da quando siamo impegnati nella loro protezione e monitoraggio – ha rilevato Modrić ai giornalisti –: l’anno passato abbiamo registrato ben 152 coppie nidificanti, che si prendevano cura di 107 giovani grifoni. È un risultato eccezionale, stupendo, che ci dà fiducia per il futuro della specie, non poche volte negli ultimi decenni a rischio estinzione».

Gli avvistamenti

«Il nostro continuo lavoro di salvaguardia, che vede in prima fila l’istituto di Caisole, ci sta regalando grosse soddisfazioni, che fino a pochi anni fa sembravano impossibili. Invece, oltre ad esemplari presenti a Cherso, Veglia, Plauno e Pervicchio, per la prima volta ne abbiamo osservati sul Monte Maggiore, sull’isola di Arbe e nell’area di Bersezio, nell’Istria orientale, dove abbiamo contato cinque nidi. Sulle pendici del Monte Maggiore, questi formidabili rapaci sono riapparsi dopo più di un secolo, mentre new entry hanno riguardato Arbe e la località di Bersezio. Siamo davvero contenti che la popolazione di questi volatili, così importanti per l’equilibrio dell’ecosistema (si nutrono di carcasse, riducendo al minimo il pericolo di malattie e la popolazione di insetti portatori di patologie, nda), si stia riprendendo in maniera così importante».

Nel contesto, Modrić ha riferito che soltanto nelle mangiatoie sistemate a Cherso, grazie al progetto europeo Life Support, ai grifoni sono state distribuite ben 34 tonnellate di cibo. Il centro di Caisole poi si sta confermando di anno in anno decisivo per l’obiettivo del mantenimento della specie: qui vengono portati gli esemplari, specialmente nello stadio giovanile, che abbisognano di cure così da poter essere reinseriti nella natura.

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