Il tonno dell’ex generale croato Gotovina va a ruba in Giappone

FIUME Continua la fortuna dell’ex generale dell’esercito croato, Ante Gotovina, ora imprenditore ittico. L’azienda zaratina Pelagos, appartenente in comproprietà al generale croato, sta registrando di anno in anno risultati sempre più significativi, frutto dell’allevamento di tonni e della vendita al mercato giapponese, tradizionalmente molto ricettivo nei riguardi dei tonni adriatici.
Gotovina ebbe un ruolo di primo piano nella guerra che portò alla conquista della città di Tenin (Knin), ex capitale della Repubblica serba di Krajina. È stato per anni super latitante del Tribunale dell’Aia, poi assolto dalle accuse di crimini di guerra. Ora ha messo in piedi un’attività che gli sta dando grosse soddisfazioni, al punto che la Pelagos è al terzo posto in Croazia tra le aziende per l’allevamento e la lavorazione del pesce. Se nel 2022 il fatturato di questa impresa aveva toccato i 16,3 milioni di euro, nel 2023 è risultato pari a 24 milioni, per un aumento di ben 8 milioni di euro.
Le esportazioni della Pelagos, dirette esclusivamente verso il Giappone, hanno segnato entrate per 20 milioni e mezzo di euro e un utile netto di 3 milioni e 140 mila euro. I restanti 4 milioni di entrate hanno riguardato la vendita di tonni sul mercato nazionale. In Croazia è illegale esportare la produzione al 100%.
La Pelagos, che appartiene a Gotovina al suo socio Milan Mandic, era stata fondata nel 2013, grazie anche a mezzi erogati dall’Unione europea e da allora risulta essere una delle più importanti realtà nel settore croato della maricoltura. Ha 132 occupati.
Gli impianti si trovano nelle acque che bagnano l’isola di Mortero (Murter), nell’arcipelago di Sebenico, mentre la sede dell’impresa è a Gaženica, alle porte di Zara, dove si trova lo scalo traghetti e catamarani della città del maraschino.
Di recente la Direzione per la valutazione degli impatti ambientali, che agisce in seno al ministero croato dell’Economia e dello sviluppo sostenibile, ha dato disco verde alla collocazione di gabbie della Pelagos per l’allevamento di tonni e pesce bianco (orate e branzini) nelle vicinanze dell’isoletta di Lavdara, nei pressi dell’Isola Lunga e dell’arcipelago delle Incoronate, nella Regione di Zara.
La produzione, che dovrebbe partire nei prossimi mesi, si aggirerebbe intorno alle 700 tonnellate l’anno. I dieci contenitori, che saranno dislocati a circa 2.300 metri dalla costa di Lavdara, avranno ognuno un diametro di 50 metri. Secondo lo studio di impatto ambientale, peraltro approvato senza grossi appunti, le acque in zona sono profonde e le correnti marine forti, dunque non vi dovrebbero essere danni all’ecosistema marino. Dicevamo della Pelagos in terza posizione: il primo posto è occupato dalla zaratina Cromaris (entrate per 106,5 milioni di euro), la seconda dalla Sardina Postira di Brazza (33,3 milioni).—
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