Il turismo si risveglia a Fiume e nel Quarnero: aumentano i soggiorni

FIUME Da stropicciarsi gli occhi per la sorpresa. Considerata, turisticamente parlando, il brutto anatroccolo del Quarnero fino a non tanti anni fa, adesso Fiume si è trasformata in un cigno che promette di farsi ancora più bello negli anni a venire. Vistesi ridotte, volente o nolente, le sue risorse industriali, la città dell’aquila bicipite ha dovuto reinventarsi, puntando – tra le varie attività – sull’ospitalità. I risultati sono lusinghieri, confermati dai recenti dati diffusi dal competente ente turistico: nei primi tre mesi dell’anno, Fiume è al terzo posto nella classifica dei pernottamenti presso gli affittacamere, ritagliandosi una posizione tra le prime dieci destinazioni a livello della Croazia e sempre per il numero di soggiorni nel periodo gennaio – marzo.
Come dire che la città quarnerina si è affiancata ai pezzi da novanta del turismo nazionale, quelli che rispondono ai nomi di Ragusa, Rovigno, Parenzo, Spalato, Zagabria, Medolino, Zara. In questi tre mesi, a Fiume sono stati rilevati 85 mila e 239 pernottamenti, il 4% in più su base annua. È il nuovo record per questa ex città industriale, con quasi 61 mila soggiorni firmati da vacanzieri d’oltreconfine (+5%).
In questo ambito, gli ospiti giunti dall’Italia sono saliti sul gradino più alto del podio, a conferma che Fiume emana un fascino particolare per i villeggianti del Bel Paese.
Come se non bastasse, nel primo trimestre del 2024 Fiume ha inciso nella misura del 16% sul numero complessivo di soggiorni nella Regione del Quarnero e Gorski kotar. Sono tutti dati impensabili fino a poco tempo fa.
Tra qualche giorno calerà l’ancora nelle acque fiumane la prima nave da crociera della stagione. Complessivamente, come annunciato dall’Autorità portuale, ne dovrebbero approdare 31, un nuovo primato per Fiume.
Sul piano regionale i primi tre mesi hanno reso euforici gli operatori turistici. Non potrebbe essere diversamente: gli arrivi sono stati 170 mila e i pernottamenti 530 mila, per una lievitazione rispetto a gennaio – marzo 2023 di rispettivamente il 22 e il 19%.
Potrebbe essere il prologo di una stagione con record stracciati in serie, come dichiarato da Irena Peršic Živadinov, direttrice dell’Assoturistica regionale. «Siamo molto soddisfatti per questi risultati d’inizio anno – ha detto – perché riguardano la bassa stagione, lasso di tempo che non invoglia la gente a mettersi in viaggio. Eppure abbiamo avuto il 90% in più di pernottamenti rispetto all’ultimo anno pre-pandemico, il 2019. Non è un dato trascurabile». In riferimento al solo mese di marzo, i turisti ungheresi hanno fatto registrare il 110% in più di soggiorni nei confronti di marzo 2023, seguiti da tedeschi (+100%), austriaci (+55%), sloveni (+36) e italiani (+32). Da aggiungere quanto avutosi a marzo a Draga di Moschiena e Arbe, località dove il numero di vacanzieri è dieci volte superiore rispetto ad un anno fa.
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