In Croazia aumentano i bonus bebè contro la denatalità
Nel Paese si moltiplicano le località che stanziano risorse
con l’obiettivo di frenare la costante erosione demografica.
Il record di Sali: 8mila euro per il primogenito

FIUME Quello della denatalità continua a essere un problema forte in Croazia, e sensibile anche su coste e isole. Per questo da tempo molte amministrazioni hanno optato per la strada dei bonus bebè quale incentivo all’ampliamento delle famiglie. Gli ultimi dati in questo senso, resi noti dall’agenzia di stampa croata Hina che si richiama alle cifre dell'Ufficio centrale per la demografia e i giovani, mettono in testa alla lista delle municipalità più generose nei confronti dei neo genitori Sali (Isola Lunga), Lovrec, nei pressi di Imoschi, Puntadura e Cittavecchia di Lesina, tutte municipalità della Dalmazia.
Il gradino più alto del podio spetta alla località di Sali, con i suoi poco meno di tremila residenti: ben ottomila euro vengono dati ai genitori per la nascita del primogenito e poi anche del secondogenito. In caso di un terzo figlio, l’erogazione più consistente è quella che spetta Cittavecchia di Lesina oppure a Lovrec: qui i genitori riceveranno 9.290 euro, una cifra non piccola se si tiene conto del fatto che il salario medio mensile nel Paese si aggira intorno ai 1200 euro.
A Puntadura, capoluogo dell'omonima isola dell'arcipelago zaratino, per il quartogenito l'amministrazione comunale eroga 12.471 euro, mentre per il quinto si arriva a 25.482 euro.
Spostandosi nelle località maggiori, quelle che hanno lo status di Città, in cima alla graduatoria per quanto riguarda i bonus per primogeniti c’è Otocac, nella Regione della Lika e di Segna, dove i neogenitori potranno contare su 1990 euro. Per il secondo figlio va citata invece Imoschi, con 2654 euro, sussidio che sale a 9290 euro a Cittavecchia di Lesina per il terzo, quarto e quinto bambino e per quelli successivi. Si tratta di denari che non vengono corrisposti una tantum, ma versati ratealmente in cinque e anche più anni.
A fare da pioniere in materia di bonus bebè con l’obiettivo di rilanciare la natalità fu esattamente trent’anni fa il comune istriano di Sanvincenti: a quei tempi per il primogenito si ricevevano 1000 kune, per il secondo e terzo figlio 1500 kune, rispettivamente 133 e 199 euro. Due anni più tardi fu la volta di Viškovo e di Lokve, comuni della Regione del Quarnero e Gorski kotar.
Attualmente tutte e 127 le Città della Croazia prevedono il bonus bebè, sostegno presente in 422 comuni su 428. Se parliamo invece di regioni o contee, solo 9 hanno voluto aggregarsi alle municipalità. Ancora secondo i dati riportati dall’agenzia Hina, nel 2023 gli importi dei bonus per il primo figlio sono aumentati su base annua dell'11%. Di incentivi oltre a quelli per le nascite ce ne sono anche altri, naturalmente, come quelli che prevedono la frequenza grauita per scuole e nidi d'infanzia: accade per esempio a Umago, a Valle e, nel Quarnero, a Bescanuova. Sono misure sufficienti? Non si direbbe: l'anno scorso ci sono state in Croazia 33.990 nascite, mentre nel 2021 si era toccata quota 36.508.
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