In una miniera di cromo in Albania spunta un giacimento di idrogeno

Incredibile scoperta nelle profondità della terra nella zona di Bulqizë. «L’abbiamo battezzata la Jacuzzi», racconta il geochimico Truche

La redazione
Alcuni ricercatori all’interno della miniera di cromo di Bulqizë in Albania Dal sito Phys.org
Alcuni ricercatori all’interno della miniera di cromo di Bulqizë in Albania Dal sito Phys.org

È ricercatissimo, perché potrebbe rappresentare una svolta o quantomeno un aiuto prezioso nella corsa alla decarbonizzazione e all’energia pulita, ma è allo stesso tempo rarissimo. Oggi tuttavia lo è forse un po’ meno, almeno in Europa, dopo una scoperta di potenziale grande importanza sul lungo periodo, in Albania.

Albania che celerebbe infatti, nelle profondità della terra, un enorme giacimento di idrogeno naturale. Parliamo del cosiddetto “idrogeno bianco”, non prodotto in maniera artificiale ad esempio attraverso elettrolisi (idrogeno verde), pirolisi (turchese), da combustibili fossili (blu) o dalla gassificazione del carbone (nero).

Idrogeno naturale che si troverebbe in grandi quantità al di sotto di una miniera di cromo a Bulqizë, nell’est del Paese e a poca distanza dal confine con la Macedonia del Nord. È quanto ha messo nero su bianco in uno studio pubblicato sulla rivista “Science” un gruppo di geologi francesi, che hanno a lungo indagato sulle fuoriuscite di idrogeno in pozze di liquido localizzate nella miniera albanese, confermando la presenza di una «grande sorgente naturale» di H2, mista a metano e a nitrogeno, «emessa dalle profondità di Bulqizë».

Si tratta del risultato dello scontro tra placche della crosta terrestre e dorsali oceaniche su rocce ricche di ferro, con conseguente formazione di rocce chiamate ofioliti, secondo gli scienziati una delle strutture geologiche dove si può trovare idrogeno bianco.

La pozza «l’abbiamo battezzata la Jacuzzi», ha raccontato tra il serio e il faceto Laurent Truche, geochimico all’Università di Grenoble Alps che ha partecipato allo studio in Albania. Studio che ha fatto luce, si legge su Science, su «una grande fonte di idrogeno naturale», che secondo i calcoli degli studiosi francesi fuoriuscirebbero «dalle gallerie della miniera un minimo di 200 tonnellate di H2 all’anno, uno dei flussi più grandi misurati finora».

Albania che potrebbe, dunque, diventare una grande potenza dell’idrogeno? Serve pazienza e molta cautela, ha raffreddato però gli entusiasmi Science, ricordando che l’idrogeno bianco è ancora difficile da estrarre a costi convenenti rispetto a quello di altri “colori”. E anche il potenziale giacimento albanese «potrebbe non essere economicamente vantaggioso» appunto in termini «di sfruttamento». Nondimeno, la scoperta conferma che «la Terra stessa potrebbe essere una sorgente di carburante pulito», contenuto in «depositi che sono stati troppo a lungo ignorati dall’industria del petrolio e del gas», ha sottolineato Frieder Klein, un altro geochimico della Woods Hole Oceanographic Institution. Depositi che sarebbero più comuni di quanto si sia pensato in passato.

Lo confermano ritrovamenti simili in Francia, nelle profondità delle miniere della Lorena, oppure in Spagna, dove si spera di lanciare un progetto di estrazione nel nord della penisola iberica nei prossimi anni. Ma esplorazioni e ricerche sono in corso anche in Australia, in Africa (Mali in testa) e pure negli Stati Uniti, dove La Fondazione Gates, in particolare, crede moltissimo all’idrogeno bianco.—

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