Ingerenze nell’attività di polizia in Slovenia: denuncia a carico di Golob
L’accusa: il premier nel 2022 avrebbe fatto pressioni per cambiare alti funzionari. Il diretto interessato: «Nessuna irregolarità». Le opposizioni chiedono chiarezza
Un’accusa pesante e allo stesso tempo discutibile, che rischia di mettere in difficoltà il governo e soprattutto il suo destinatario, il premier in carica. È lo scenario che si è concretizzato in Slovenia, scossa dalla notizia di una denuncia penale presentata dalla polizia nei confronti del primo ministro Robert Golob, sospettato di presunte illecite ingerenze nell’operato delle forze dell’ordine di Lubiana, attività che sarebbero state svolte all’inizio del suo mandato, nel 2022.
A far luce sul caso sono state la televisione privata Pop Tv, l’emittente pubblica di Lubiana Rtv Slovenija, e l’agenzia di stampa Sta, con quest’ultima che ha ricevuto conferma dell’esistenza della denuncia contro Golob direttamente dalla Procura speciale dello Stato, che ha specificato che il possibile reato di cui si parla riguarda la «concessione di favori per interventi illegali» nell’attività della polizia, un crimine punito dall’articolo 264 del Codice penale.
Ma quali sono i contorni della vicenda? Appare ora chiaro che tutto nasce “in casa” del governo Golob, dopo le accuse lanciate dall’ex ministra degli Interni nel gabinetto Golob, Tatjana Bobnar, rimasta in carica solo sei mesi, dal giugno al dicembre del 2022. E le cui dimissioni, ricordiamo, erano state presentate dopo uno scontro con Golob, con l’allora ministra che ai tempi aveva evocato appunto possibili ingerenze del premier sull’operato della polizia, mentre «la politica dovrebbe rimanerne fuori» a garanzia dell’indipendenza delle forze dell’ordine, disse Bobnar. In quell’infuocato dicembre di due anni fa, era emerso che Golob avrebbe fatto pressioni su Bobnar affinché fosse avviato un repulisti nelle alte sfere della polizia di funzionari nominati all’epoca del governo di centrodestra di Janez Janša, giudicato dalle nuove autorità al potere come un fautore del pugno di ferro sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Le accuse di Bobnar, ha ricordato la Sta, hanno innescato un’indagine della polizia, il via a una procedura di fronte alla Commissione per la prevenzione della corruzione, ancora in corso. E un’inchiesta parlamentare. Ora, con l’ultimo sviluppo, sono tre le opzioni in mano alla Procura: archiviare, incriminare subito Golob o aprire un’indagine per raccogliere più prove. Golob, da parte sua, ha assicurato che non ci furono assolutamente ingerenze da parte sua e ha parlato di denuncia «bizzarra». Nel frattempo, il Movimento Libertà difende il premier a spada tratta, le opposizioni chiedono chiarezza. E i giornali parlano di «Golob in difficoltà».
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