Iniezione di fondi dalla Ue, per i porti croati 165 milioni

FIUME Grazie Europa, o meglio dire grazie Unione europea per gli aiuti a fondo perduto devoluti alla Croazia nell’ambito del piano di miglioramento delle infrastrutture portuali utilizzate da abitanti locali e dai turisti.
Se più di 100 anni fa, era l’Austria-Ungheria a finanziare nell’Adriatico orientale la gran mole di lavori che avevano quale obiettivo l’approntamento di fari, rive, porticcioli, dighe frangiflutti, strade e via dicendo, adesso è Bruxelles a rispondere alle chiamate di Zagabria, con grande generosità.
I finanziamenti
Grazie al Programma operativo complementare di azione e coesione ciclo 2020-2024, Bruxelles ha voluto finanziare ben 25 progetti, stanziando a tale scopo ben 165 milioni di euro. Undici di questi progetti sono stati completamente portati a compimento, altri 8 sono prossimi ad essere completati, mentre in 6 località costiere si sta lavorando.
Cantieri chiusi
Dei progetti conclusi, possiamo citare la costruzione dello scalo traghetti a Tuconio (in croato Tkon), nell’isola di Pasman, lavori costati 4 milioni e 325 mila euro.
C’è stata poi la ristrutturazione del segmento occidentale del porto di Cherso città, che ha riguardato l’approntamento di una diga lunga 185 metri e larga 6, che può accogliere navi passeggeri, come pure è stato rifatto il lungomare chersino per una lunghezza di 280 metri. L’investimento ammontava a 5 milioni e 195 mila euro.
Restando nel Quarnero, va rilevato che nel porticciolo di Unie è stata ristrutturata la diga (costo sui 4,96 milioni di euro), dove ora possono ormeggiare ferry e navi lunghe fino a 70 metri.
Capillari interventi di miglioria sono stati fatti pure a San Giorgio di Lesina, a Bescanuova (isola di Veglia), a Calamotta, Crikvenica, Capri, Vallegrande, Spalato, Pucischie, Curzola, Žigljen e Solta.
Novità a breve
In alcuni centri si è prossimi a chiudere i cantieri, in altri si dovrà attendere la fine della stagione turistica, visto che nei mesi di luglio e agosto non si può disturbare i vacanzieri con ruspe, maestranze, gru e altro ancora.
Non è naturalmente tutto. A Sali, suggestiva località dell’Isola Lunga, si è deciso di costruire una diga frangiflutti lunga 114 metri e mezzo, rimettendo a nuovo la riva per 149 metri. La spesa è stata di poco superiore ai 12 milioni di euro, ma ne è valsa la pena.
Sotto la regia dell’Autorità portuale, a Zara si è ricostruita buona parte della riva nella cosiddetta penisola, per la lunghezza di 905 metri e la larghezza di 5-5,6 metri. Maestranze e macchinari hanno inoltre ristrutturato 600 metri di Riva Liburnia, il che ha creato i presupposti per l’attracco di navi e catamarani. Il costo dell’opera è ammontato a poco meno di 9 milioni di euro.
Nel comune di Segna, una settantina di chilometri a sud-est di Fiume, si è costruita una nuova banchina nello scalo traghetti di Stiniva, terminal da cui si raggiunge la dirimpettaia isola di Arbe. In questo caso, l’investimento ha toccato i 2 milioni e mezzo di euro.
A fine stagione
Dei progetti in via d’attuazione, nomineremo quello concernente la più lontana (dalla costa croata) isola abitata dell’Adriatico, quella di Lagosta, in croato Lastovo. Infatti a Ubli sono in corso i lavori per approntare il nuovo terminal traghetti, investimento che sfiorerà i 7 milioni e 900 mila euro. Lavori si stano svolgendo anche a Sebenico, Almissa, Curzola, Arbe e Traù. —
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