L’appello-denuncia: «Vietare i simboli nazisti in Slovenia»

L’appello-denuncia del deputato Vatovec, in pressing sul Governo per mettere fuorilegge le manifestazioni dell’ultradestra
Stefano Giantin
Uno screenshot da Instagram di alcuni estremisti della “Slovenska obrambna straza” (Sos)
Uno screenshot da Instagram di alcuni estremisti della “Slovenska obrambna straza” (Sos)

LUBIANA L’ultradestra anti-migranti marcia nel centro di una capitale europea, affollato di residenti e turisti, tra saluti para-fascisti e simboli di un’epoca cupa. E allora nel Paese si rinnovano vigorosi appelli a mettere fuorilegge chi, in nome del razzismo e della xenofobia, usa metodi e simbologia apertamente neonazisti.

Accade in Slovenia, dove l’onda lunga del caso del misterioso gruppo di estremisti della “Slovenska obrambna straza” (Sos) continua a tenere banco. Sos che, dopo aver dato scandalo diffondendo video di presunte violenze contro migranti, ha fatto nuovamente parlare di sé lo scorso weekend, con una manifestazione non autorizzata nel cuore di Lubiana.

Il video choc contro i migranti che scuote la Slovenia
La redazione
Uno screenshot del video da Instagram

Al raduno, hanno sfilato almeno una cinquantina di giovani, vestiti di nero, passamontagna, mascherine e fazzoletti dello stesso colore a camuffare il volto, accendendo fumogeni e urlando slogan a favore della “re-immigrazione”, ossia l’espulsione con le cattive dei migranti. Ma a colpire l’opinione pubblica è stato anche uno striscione con un grande teschio nero, riproduzione di uno dei simboli delle SS, in particolare le “unità della morte” impiegate nei campi di sterminio.

A chiamare a raccolta i propri adepti «contro la violenza dei migranti» e «per difendere le donne», era stata appunto la misteriosa Sos, apparsa dal nulla in Slovenia a maggio, ancora una volta evocando un presunto fatto criminale, in realtà mai accaduto, che avrebbe visto come protagonisti degli stranieri. E si tratta di azioni pericolose, che non possono essere accettate, l’appello-denuncia lanciato da Matej Vatovec, vice capogruppo di Levica (Sinistra), parte della maggioranza al governo a Lubiana, che ha chiesto all’esecutivo di fare di tutto per impedire che le marce dell’ultradestra diventino «la nuova normalità» in Slovenia.

Come agire? Intanto «la polizia» dovrebbe usare la mano dura «per impedire raduni del genere», ma soprattutto vanno approntati «emendamenti al codice penale», che vadano esplicitamente a criminalizzare «l’esibizione di simboli nazisti», ha chiesto il deputato. La mossa segue l’intervento della Consulta di Lubiana che, a febbraio, aveva suggerito di colpire con durezza la glorificazione del nazismo negli spazi pubblici. E una richiesta in questo senso, rimasta inascoltata, era arrivata già nel 2018 dalle associazioni dei partigiani sloveni. Ma ora i tempi, purtroppo, sembrano maturi per agire senza indugio. —

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