Le banchine elettrificate in arrivo al porto di Fiume

Progetto da 15 milioni di euro per ridurre le emissioni delle navi ormeggiate. Traguardo fissato all’inizio dell’ottobre 2027. Fondi dall’Europa per l’85%

Andrea Marsanich
Una veduta dello scalo in Brajdica. foto dell’Autorità portuale di Fiume
Una veduta dello scalo in Brajdica. foto dell’Autorità portuale di Fiume

Ancora un investimento mirato a migliorare la portualità a Fiume. Il governo di centrodestra del premier Andrej Plenković ha dato l’assenso all’Autorità portuale fiumana per la stipulazione del contratto che vedrà l’Unione europea concedere mezzi a fondo perduto per la realizzazione del progetto di erogazione di corrente elettrica da riva alle navi portacontenitori ormeggiate in Brajdica e molo Zagabria.

Grazie a questo progetto, le unità non dovranno attivare i propri motori a gasolio per ottenere energia elettrica da utilizzare per le operazioni di carico e scarico dei contenitori. La “luce” arriverà direttamente dalla terraferma, con benefici enormi per l’uomo e per l’ambiente. Come rilevato dal direttore della Port Authority di Fiume, Denis Vukorepa, si ridurrà in modo consistente l’inquinamento acustico, come pure le emissioni di anidride carbonica e di particelle inquinanti. «La movimentazione container nei nostri due scali diventerà verde – ha sottolineato Vukorepa – con un impatto più che positivo per tutti. Si tratta di un progetto che prevede spese per 15 milioni e mezzo di euro e da realizzare entro tre anni, cioè per gli inizi di ottobre 2027».

Ha aggiunto che Bruxelles, tramite il suo Meccanismo per collegare l’Europa, stanzierà a fondo perduto l’85% della cifra, per l’esattezza 13 milioni e 140 mila euro. Il resto sarà attinto, assieme all’Iva, dalle casse statali della Croazia.

«Mi preme rilevare – così Vukorepa – che Fiume sarà uno tra i primi porti in Adriatico a sfruttare l’energia elettrica per il rifornimento delle navi dalla terraferma. Da parte nostra abbiamo già avviato i preparativi, mentre le offerte per la gara pubblica saranno da parte nostra inoltrate entro la fine di quest’anno. L’erogazione di corrente dalla riva in luogo del lavoro dei motori navali rispetterà quelle che sono le direttive dell’Europa comunitaria in materia».

Il progetto andrà a migliorare ulteriormente l’attività del nuovo terminal container di molo Zagabria a Fiume, che dovrebbe entrare in funzione l’anno prossimo e che sarà completamente automatizzato. Questo scalo, dove sono state giorni fa posizionate le prime due gigantesche gru Sts, ship-to-shore, rappresenta un investimento di ben 380 milioni di euro, tra i più alti in Croazia quanto a infrastrutture logistiche. Il lavoro a molo Zagabria, all’avanguardia in fatto di tecnologia, è destinato a rendere meno impattanti gli inquinamenti, luminoso e acustico, con ricadute positive per l’ambiente e per la popolazione locale. È stato calcolato che il futuro scalo riuscirà a movimentare fino ad un milione di Teu, dando lavoro a circa 300 persone, per tacere dell’indotto e del suo contributo fiscale. Molo Zagabria è in concessione cinquantennale al binomio costituito dall’olandese Apm Terminal (inglobata nel colosso danese Maersk) e dalla croata Enna Logic. I concessionari si sono accollati il compito di costruire 280 metri di banchina operativa, da aggiungere ai 400 metri già esistenti, progetto da portare a termine entro i prossimi dieci anni. —

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