Le Grotte di Postumia una casa sicura per i 57 protei rosa nati in cattività
Negli ultimi nove anni le femmine hanno deposto molte uova da cui sono nati i “cuccioli” e adesso servono nuovi vivai

POSTUMIA Sembrò un miracolo la nascita nel 2016 di “cuccioli” di proteo in cattività nel vivaio presente all’interno delle Grotte di Postumia. Invece l’attività riproduttiva di questo roseo vertebrato troglobio (ossia che vive e si riproduce esclusivamente in grotta) prosegue e quest’anno un tredicenne in gita scolastica nelle cavità carsiche ha addirittura assistito di persona alla posa delle uova.
Al momento, nelle Grotte di Postumia vengono curati 57 protei e quelli che oggi hanno già sei anni hanno quasi raggiunto la lunghezza degli adulti, misurando dai 16 ai 18 centimetri.

«All'inizio pensavamo che un evento del genere potesse accadere al massimo una volta ogni decennio - spiega al quotidiano di Lubiana Delo il presidente del cda della società che gestisce le grotte, Marjan Batagelj- ma abbiamo visto invece che non è così. Avremo quindi bisogno di acquari sempre più grandi per i cuccioli, che stanno crescendo diligentemente, e abbiamo ideato il progetto Protect proteus, nell'ambito del quale sarà possibile dare un contributo dedicato per garantire un ambiente di vita ottimale per i “pesci umani” (così vengono chiamati in Slovenia i protei ndr.) cuccioli, il loro studio e la consapevolezza dell'importanza di questa specie animale protetta» ha sottolineato.
Sarà possibile contribuire sotto forma di donazioni o acquistando appositi braccialetti (9,90 euro ciascuno), con il motivo di questa singolare creatura che vive solo nel sottosuolo del Carso Dinarico. «Quest'ultimo - precisa ancora Batagelj - copre il 43% della Slovenia ed è qui che si trova il nostro più grande serbatoio d'acqua. Attraverso questo progetto, aumentiamo anche la consapevolezza delle caratteristiche speciali e dell'importanza del pesce umano e dell'importanza di preservare un ambiente pulito e acqua potabile».
Nelle Grotte di Postumia le uova di proteo sono state osservate per la prima volta nel 2014, ma nessun “cucciolo” è nato da esse. Due anni dopo, l'evento si è ripetuto e sono sopravvissuti 21 “cuccioli”, e l'anno scorso altre due femmine hanno deposto le uova, 32 “cuccioli” sono nati dalla prima covata e 4 dalla seconda. L'ultima cucciolata è stata speciale in quanto è stata notato una femmina incinta, che è stata spostata in una nuova vasca per vedere che cosa sarebbe successo alle uova. Dopo il trasloco la femmina ha prima smesso di deporre le uova, ma dopo un lungo periodo ha ricominciato a deporre nuovamente ma anche a mangiarle. Ne sono rimaste solo quattro, da cui sono nati i piccoli. Un team speciale si prende cura dei cuccioli - la manager Katja Dolenc Batagelj e i biologi "di casa" Katarina Kanduč e Primož Gnezda.
Bategelj avverte anche che prendersi cura del sottosuolo - per preservare il proteo - non è sufficiente. È importante anche quello che succede sulla superficie della terra. È stato di recente realizzato un video del letame che si riversa su un terreno agricolo che, a causa del terreno carsico poroso, scorre nell'acqua sotterranea e poi nel mondo delle caverne. Secondo Batagelj, le normative europee sulla protezione ambientale sono troppo permissive, in quanto derivano dalla realtà tedesca o francese, dove il suolo è completamente diverso dal Carso. «È nostra intenzione - precisa - richiamare su questo l'attenzione dell'Unione Europea, anche attraverso il progetto Protect proteus».
«Finché il proteo è presente nel suo ambiente, è un segno che l’ecosistema sta in piedi, e quando sarà estinto sarà troppo tardi. A quel punto sarà troppo tardi anche per l'acqua potabile», sottolinea l'esperto di protei, Rok Kostanjšek della Facoltà di biotecnologia dell'Università di Lubiana». «Tra le altre cose - spiega - siamo stati in grado di osservare come a un proteo chiamato Viktor, la cui gamba è stata morsa da un altro maschio, ne è ricresciuta una nuova».
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