Leva obbligatoria in Croazia, il ministro della Difesa ne annuncia il ritorno entro l’estate

Saranno reclutati 4-5.000 giovani l’anno per una spesa statale di 20 milioni di euro

 

Valmer Cusma
Militari croati in una foto d’archivio
Militari croati in una foto d’archivio

Si sarebbe dovuto reintrodurre il 1 ° gennaio scorso la leva obbligatoria in Croazia, abolita nel 2008, ma la data era stata rinviata per tutta una serie di motivi, primo fra tutti la necessità di aggiornare la Legge sulla difesa dello stato.

Ora il ministro della Difesa Ivan Anušić, durante la sua visita alla caserma di Knin, annuncia che la leva verrà sicuramente reintrodotta entro la prossima estate senza precisare la data che appunto verrà definita dalle necessarie modifiche e integrazioni di legge.

L’addestramento

In sintesi l’addestramento delle nuove reclute avrà la durata di otto settimane al termine delle quali i coscritti potranno scegliere se intraprendere la carriera militare attiva o venire assegnati alle unità della riserva. La formazione avverrà nelle caserme di Knin, Slunj e Pozega quindi nella Croazia continentale e coprirà sette ambiti principali che includono l’uso e il maneggio delle armi, le tattiche di movimento di combattimento, la comunicazione, la sicurezza e protezione personale, la disciplina militare e la preparazione fisica.

Le caserme saranno arredate con nuovi letti, materassi e armadi ed equipaggiate con la più moderna attrezzatura informatica secondo gli standard della Nato.

Le camere avranno 10 letti e ogni soldato disporrà dello spazio di 5 metri quadrati.

Reclutamento: costi e numeri

In termini finanziari ogni generazione di coscritti costerà allo Stato circa quattro milioni di euro, per un totale di cinque cicli all’anno e un costo complessivo di 20 milioni di euro. In Croazia, ogni anno 18.000-19.000 giovani raggiungono la maggiore età, rappresentando un bacino potenziale per il servizio militare mentre la previsione di reclutamento è tra i 4.000 e i 5.000 giovani all’anno.

«Sono certo – così il ministro – che il numero di reclute supererà di gran lunga il minimo di 5.000 all’anno, poiché offriamo un’opzione di addestramento militare di due mesi, più vantaggiosa rispetto a un servizio civile più lungo e con minori opportunità».

Obiettori di coscienza

Ovviamente sarà considerata l’obiezione di coscienza che potrebbe rappresentare un grosso problema di numeri. Nella per così dire vecchia leva, vi si era richiamato il 75% dei giovani che alla divisa militare aveva preferito il lavoro nelle case di riposo per anziani e in altre istituzioni.

Rafforzare la riserva

Al momento le forze armate croate dispongono di 18.000 riservisti, un numero ritenuto sufficiente per le esigenze di difesa nazionale. Tuttavia, l’obiettivo del programma di addestramento è rafforzare ulteriormente la riserva.

Il nodo sui tempi di addestramento

Da dire infine che secondo varie valutazioni due mesi di addestramento non si possono definire leva militare in quanto per una seria formazione di base ci vorrebbero almeno 4 mesi e per la specializzazione da 7 a 9 mesi.

Pertanto gli effetti in caso di guerra potrebbero essere catastrofici per i giovani se mandati a combattere in prima linea senza una sufficiente preparazione.

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