L’orgoglio della Croazia al doppio traguardo di Schengen e Eurozona

Dopo la cerimonia notturna al valico di Bregana, domenica l’arrivo di von der Leyen: Plenković le ha offerto al bar un caffè pagando in euro. Il plauso di Mattarella
Mauro Manzin
Il ministro croato Goran Grlić-Radman alza la sbarra a Goričan; Croazia, primo gennaio. Foto Lapresse
Il ministro croato Goran Grlić-Radman alza la sbarra a Goričan; Croazia, primo gennaio. Foto Lapresse

ZAGABRIA  Al più grande valico di frontiera internazionale tra Slovenia e Croazia, Obrežje - Bregana, i cancelli di confine sono stati alzati a mezzanotte, segnando simbolicamente l'ingresso della Croazia nell'area Schengen. E all’ultimo automobilista che è transitato prima della caduta delle frontiere è stato donato un orsacchiotto di peluche con addosso l’uniforme della polizia croata. «Abbiamo aperto la porta all'Europa senza confini», ha affermato il ministro degli Interni Davor Božinović.

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Ma oltre all’ingresso in Schengen la Croazia sempre a Capodanno è entrata a far parte anche dell’Eurozona. La Croazia è così diventata il 20° membro della zona euro e il 23° stato membro dell'Unione Europea, che fa parte dell'area Schengen. Oltre ai membri dell'Ue, Schengen comprende anche Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein, che è stato l'ultimo ad aderire all'area nel 2011. E a Bregana-Obrežje è giunta nella tarda mattinata di ieri, domenica primo gennaio, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, assieme al premier croato Andrej Plenković e alla presidente della Slovenia Nataša Pirc Musar, affiancati dai ministri degli Esteri e degli Interni dei due Paesi confinanti.

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«Un giorno di festa e di orgoglio per i croati, ma anche per tutti i cittadini dell'Europa», ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che dopo la visita al valico si è recata a Zagabria accompagnata dal premier Plenković dove, dopo un breve colloquio anche con la presidente slovena Pirc Musar, ha preso un caffè con i suoi ospiti in un bar di piazza Ban Jelačić, offerto dal padrone di casa Plenković che ha pagato rigorosamente in euro. Anche il presidente italiano Sergio Mattarella ha voluto congratularsi con la Croazia, lodando su Twitter il «risultato importante per il progetto europeo e per il popolo croato».

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«Spero che presto altri Paesi raggiungano lo stesso obiettivo, a beneficio di tutta l'Ue», ha aggiunto il capo dello Stato. «Credo che oggi non ci sia altro posto in Europa se non il confine tra Croazia e Slovenia, dove si possa celebrare meglio un nuovo inizio e un nuovo capitolo - ha affermato von der Leyen - oggi la Croazia sta entrando in Schengen e nell'Eurozona. È il membro più giovane dell’Ue che ha raggiunto questo obiettivo nello stesso giorno. Questo è un giorno per la storia, un giorno di gioia e orgoglio per la nazione croata, un giorno che testimonia un incredibile percorso di determinazione. Questa è una festa non solo per i cittadini croati, ma per tutti i cittadini d'Europa».

«Se c’è un momento che può essere definito come storico quello è oggi, 1 gennaio 2023, quando la Croazia ha realizzato i suoi obiettivi strategici, statali e politici di integrazione in Schengen e nell'Eurozona - ha sostenuto Plenković - siamo il primo Paese a farlo nello stesso giorno». Il primo ministro ha poi sostenuto l'allargamento dell'Ue nei Balcani occidentali e ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che la Bosnia-Erzegovina abbia ricevuto lo status di candidato all'adesione all'Ue. Allo stesso tempo, ha annunciato che la Croazia indirizzerà le sue capacità relative alla protezione delle frontiere verso i suoi confini esterni di Schengen con Serbia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro, ma «senza erigere fili e prigioni». «Queste sono posizioni politiche su cui insisteremo fino alla fine», ha assicurato.

Nataša Pirc Musar ha sottolineato come «la mia prima visita come Presidente della Repubblica è un omaggio all'Europa, ai nostri vicini, all'integrazione europea e alla cooperazione», ha detto, sottolineando che crede in un'Europa unita e che l'integrazione è l'unica via possibile, anche per gli Stati membri della i Balcani occidentali. Pirc Musar ha ricordato di aver lavorato in Croazia durante il periodo dell'ex Jugoslavia, quando il confine era aperto, ed ha espresso la sua gioia per il fatto che oggi, come Presidente della Repubblica di Slovenia, celebra il traguardo storico, quando i due Paesi tornano ad essere senza confini.

Le congratulazioni alla Croazia sono giunte da molti Paesi, tra cui quelle inviate dal presidente francese Emmanuel Macron e della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

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