L’Ue stringe il controllo sui confini della Macedonia del Nord: cento agenti Frontex a Skopije

Ucciso un migrante a Gevgelija in uno scontro a fuoco con i passeur. Tra i profughi anche molti russi

Mauro Manzin

LUBIANA. Mentre a Gevgelija, nel sud della Macedonia del Nord, paese a ridosso della frontiera con la Grecia, un migrante rimaneva ucciso in modo accidentale in una sparatoria tra polizia di frontiera e due trafficanti di esseri umani, a Skopje prendeva il via l'operazione congiunta dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e della Macedonia del Nord.

Nel Paese balcanico più di 100 guardie di frontiera europee sosterranno le autorità locali con la sorveglianza e i controlli di frontiera, compresi il pattugliamento, il controllo dei documenti e la raccolta di informazioni sulla criminalità transfrontaliera.

La Macedonia del Nord è il quinto Paese al di fuori dell'Ue ad ospitare un'operazione congiunta di Frontex, operazione che sottolinea la crescente presenza del corpo permanente delle guardie di frontiera nei Balcani occidentali. Il rafforzamento della gestione delle frontiere lungo i confini della Macedonia del Nord contribuirà a rafforzare ulteriormente la sicurezza alle frontiere esterne dell'Ue.

«Oggi segna un traguardo significativo. Siamo qui per lanciare una nuova operazione Frontex che rafforzerà e sosterrà gli sforzi di gestione delle frontiere della Macedonia del Nord. Qui troviamo un partner dedicato che condivide il nostro impegno a mantenere l'integrità dei nostri confini. Insieme, lavoreremo instancabilmente per proteggere i nostri cittadini e garantire la sicurezza e l'incolumità dell'intera regione», ha dichiarato il direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens.

Ma più dei proclami lungo la cosiddetta rotta balcanica contano i numeri dei migranti che di ora in ora cercano di raggiungere l’Europa centrale.

Un esempio? Nei primi tre mesi di quest'anno, la polizia della Slovenia ha gestito 8.133 ingressi illegali nel Paese, rispetto ai 2.366 dello stesso periodo dell'anno scorso, tra essi c’erano cittadini afghani, marocchini, russi e cubani. A marzo, il maggior numero di attraversamenti illegali delle frontiere è stato osservato anche nell'area del dipartimento di polizia di Novo mesto. Nei primi tre mesi, quasi il 62% di tutti gli attraversamenti di frontiera non autorizzati sono stati registrati proprio nell'area dell'amministrazione di polizia di Novo Mesto, mentre il 27,6% di tutti i casi si è verificato, nello stesso lasso di tempo, nell'area dell'amministrazione di Capodistria. È aumentato anche il numero di intenzioni a presentare domanda di protezione internazionale. In totale le richieste nei rimi 3 mesi del 2023 sono state 7.628 a fronte delle 1.828 del 2022.

Un quinto dei casi riguarda cittadini afgani, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando non ce n'era quasi nessuno, quest'anno sono molti i casi di richiedenti dal Marocco, Russia, Cuba e India.

L’abbattimento del “muro” lungo il confine tra Slovenia e Croazia nonché l’ingresso di quest’ultima in Schengen hanno determinato un’accelerazione dei transiti illegali. Ragion per cui Italia, Slovenia e Croazia stanno già lavorando concretamente per la formazione di pattuglie miste dei tre Paesi che presidieranno il confine tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina. Ora il problema non sono solo i migranti, ma anche le organizzazioni di trafficanti di uomini pronte a darsi battaglia per accaparrarsi il maggior numero di illegali .

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