Medjugorje: ok del Vaticano al culto, ma nessun giudizio sulle apparizioni

La nota della Santa Sede, attesa da 43 anni: nulla osta all’adesione spirituale. Prudenza sui fenomeni

Stefano Giantin
Pellegrini riuniti davanti alla statua della Madonna a Medjugorje
Pellegrini riuniti davanti alla statua della Madonna a Medjugorje

Sì al culto pubblico della “Regina della Pace”, ai pellegrinaggi e alle esperienze spirituali a Medjugorje ma anche estrema cautela sui veggenti, che rimangono solo presunti, come presunte restano le apparizioni. Si può riassumere così una storica “Nota”, redatta dal Dicastero per la Dottrina della Fede con il placet di Papa Francesco e sulla base delle nuove e meno stringenti Norme sui presunti fenomeni soprannaturali, resa pubblica ieri per chiudere, dopo 43 anni, la «lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje», il risolutivo passaggio del documento.

Documento che include un esplicito «nihil ostat» ufficiale della Santa Sede, attesissimo da anni. Il nulla osta riguarda «un evento spirituale» – tutto quanto ruota attorno a Medjugorje – che autorizza i fedeli a «dare ad esso in forma prudente la loro adesione». «Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno», ha precisato il Vaticano, i credenti potranno così seguire il «culto pubblico» della Gospa, ricevendone «uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale». Ma oltre la Santa Sede non è andata. E altri passi in questo senso non ci saranno, è stato chiarito, perché «il Papa considera il nulla osta sufficiente e non ritiene di andare oltre con la dichiarazione di soprannaturalità» dei fenomeni e dei messaggi mariani, ha chiuso le porte il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernandez.

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La redazione
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Nondimeno, il nihil ostat è rilevante, perché riconosce che il fenomeno spirituale di Medjugorje sta dando da quattro decenni «frutti» spirituali «chiaramente verificati» e pure «abbondanti» e «positivi», è stato messo nero su bianco. Così la Santa sede ha sottolineato ad esempio «il grande e crescente numero di devoti in tutto il mondo e le numerose persone che vi si recano in pellegrinaggio», oltre al fatto che Medjugorie promuove di per sé «una sana pratica» di fede. In pratica, luce verde ai pellegrinaggi e alle esperienze spirituali a Medjugorje, che attirano ogni anno almeno un milione di fedeli. E ora si può pensare anche all’edificazione di «un santuario», ha anticipato Fernandez, precisando che nulla in questo senso è stato però deciso. Ma ci sono anche molti semafori gialli e rossi, paletti fissati ieri dal Vaticano sul caso Medjugorje, perché i frutti «tanto belli e positivi» non hanno comunque convinto la Santa Sede a dichiarare «come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto a evidenziare che “in mezzo” a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli». È stato così deciso che quelli che sono stati definiti «presunti messaggi» della Gospa non saranno più diffusi senza l’autorizzazione del Visitatore Apostolico con incarico speciale per la parrocchia di Medjugorje, in quello che appare come un “commissariamento” o addirittura uno stop alla «Madonna postino», più volte rigettata da Francesco.

Di certo, i messaggi sono stati studiati dal Vaticano e la conclusione è che, a parte alcuni definiti «problematici», siano in genere «testi edificanti», soprattutto perché promuovono la pace. Ma ciò «non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale», sottolinea la Nota. E anche il «rapporto con i presunti veggenti», su cui non è stato dato un giudizio morale, «non è proibito ma non è consigliabile, neanche per loro», ha specificato Fernandez mentre a Medjugorje, ieri, le bocche sono rimaste cucite. —

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