Nautica in Croazia, l’Aci rilancia il progetto degli idrovolanti

Il direttore generale dell’azienda di Zagabria: «Avanti con il progetto, rilevate le concessioni per vari scali da Lussinpiccolo a Spalato». Entro fine anno al via il cantiere di Porto Baross
Andrea Marsanich

Proprietaria di 22 porticcioli e un ancoraggio dislocati in Istria, Dalmazia e Quarnero, tra Umago e Ragusa-Dubrovnik, isole comprese, l’Aci annuncia il rilancio di un progetto al quale sta lavorando da tempo.

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Lo riferisce il direttore generale dell’Adriatic Croatia International Club, Kristijan Pavić. «Abbiamo deciso di acquistare sei aeroporti cosiddetti marittimi, che ci permetteranno di offrire il servizio idrovolanti». Il progetto – come ricorda lo stesso Pavić - vuole rilanciare quello tentato senza successo alcuni anni fa dalla European Coastal Airlines, che aveva avviato un servizio simile. «L’iniziativa non ha avuto seguito e l’azienda è fallita: ha lasciato 11 concessioni per l'ormeggio di questi velivoli - dice Pavić - e Aci in questo contesto ha rilevato gli scali di Pola, Lussinpiccolo, Arbe, Novalja, Spalato e Gelsa. Sono infrastrutture che ci permetteranno anche di aumentare il numero di ormeggi. Inoltre abbiamo l'intenzione di fruire di alcuni marina per decollo e ammaraggio degli idrovolanti».

Come far funzionare davvero un progetto già naufragato? «Aci trarrà i dovuti insegnamenti dagli sbagli commessi dall'Eca» si limita a rispondere Pavić ricordando che «nei riguardi del piano c’era allora un accentuato interesse. E adesso la nostra società ha le risorse adeguate per garantire la qualità del servizio, sia quanto a uomini, infrastrutture e attrezzature». Pavić non si sbilancia su possibili date di avvio del servizio, «che riteniamo incontrerà l’interesse di una clientela vasta», precisando che le informazioni concrete arriveranno «fra un paio di mesi. Siamo parecchio vicini alla realizzazione di un servizio di cui le coste orientali dell'Adriatico hanno necessità», chiude il direttore generale di Aci.

Intanto la società investe nel miglioramento delle strutture: lo scorso anno poco meno di otto milioni sono stati spesi per interventi sul marina di Ragusa e per un nuovo sistema di ancoraggi a Traù, mentre altri interventi sono stati realizzati nei porticcioli di Pomer, in Istria e di Gessera, in Dalmazia.

Ma il grande sforzo a livello finanziario resta concentrato su quello che è destinato a diventare il più grande e lussuoso marina, Porto Baross a Fiume. Per la struttura è previsto un investimento di una cinquantina di milioni di euro, così da realizzare 230 ormeggi adeguati a natanti di lunghezza media di 16 metri. L’inizio del cantiere è previsto entro la fine dell’anno. Per Porto Baross si è formata una cordata croato-tedesca. La struttura verrà infatti gestita da una società composta appunto dalla controllata statale Aci e dalla società in mano alla tedesca Lürssen, fra i leader internazionali nella costruzione di yacht di lusso, e alla quale fa capo pure Liburnia Riviera Hotels, la più rilevante realtà alberghiera nel Quarnero.

La struttura in mare dovrebbe essere completata entro la fine del 2025, mentre l'anno successivo è prevista l’entrata in funzione anche dell’intera struttura sulla terraferma.a.m.

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