Galeb, la nave di Tito destinata a museo fa rotta verso Fiume

Da ormai 5 anni è a Portoré in restauro. Tra 20 giorni il traino poi via ai lavori di allestimento. Obiettivo, l’apertura in aprile

Andrea Marsanich
La nave di Tito ormeggiata a Portoré. Foto Novi List
La nave di Tito ormeggiata a Portoré. Foto Novi List

Si avvia, forse, alla conclusione la lunghissima vicenda di quella che fu la nave del dittatore jugoslavo Tito, la Galeb, da ormai cinque anni sistemata per lavori di ristrutturazione nel cantiere navale Dalmont di Portoré (in croato Kraljevica), pochi chilometri a est di Fiume.

Anche se la municipalità fiumana, proprietaria di questa unità proclamata bene culturale della Repubblica di Croazia, non si è voluta pronunciare su una data precisa, pare che la Galeb dovrebbe salpare da Dalmont tra una ventina di giorni, puntando la prua verso il porto di Fiume.

Come più volte scritto da Il Piccolo, quello che fu il buen retiro galleggiante di Josip Broz Tito, sarà ormeggiato nella parte interna del Molo longo, la diga frangiflutti lunga quasi 2 chilometri, proprio nelle vicinanze delle due gru che vanno a costituire uno dei simboli di questa struttura, che i fiumani definiscono il Corso costiero della città.

Da Palazzo comunale è stato comunicato che sono in corso i preparativi per il traino della Galeb verso il Molo longo, ma non è stato precisato il giorno della partenza, segno che l’arrivo nel capoluogo quarnerino potrebbe anche slittare di qualche giorno o di un paio di settimane.

La nave museo

La futura nave museo, lunga 117 metri, è da anni una specie di telenovela, un pozzo di denaro senza fondo, che avrebbe dovuto costituire il fiore all’occhiello di Fiume, capitale europea della Cultura 2020. Invece ci sono stati ritardi, arresto dei lavori, sorprese, lungaggini, spese non pianificate.

Da quanto si viene a sapere, a Fiume saranno avviati la preparazione dello spazio museale e i lavori di rifinitura, che comporteranno ulteriori esborsi.

Insomma, la Galeb potrebbe essere pronta nel prossimo mese di aprile, ma anche in questo caso non vi è nulla di sicuro, di definitivo.

È stato comunque calcolato che finora – dal 2007 a oggi – per la Galeb sono stati spesi circa 15 milioni di euro, tra acquisto, restauro, traino, manutenzione, equipaggio, attrezzature, licenze varie e altri stanziamenti. La gran parte del denaro è stato versato dalle casse municipali e non sono mancate erogazioni a fondo perduto dall’Unione europea. Non stupisce dunque che l’opposizione (e ci sarebbero voci fuori dal coro pure nella coalizione di centrosinistra al potere) abbia rivolto parecchie critiche all’amministrazione cittadina per questo progetto costosissimo, avverso anche alla gran parte dell’opinione pubblica fiumana.

È certo che la Galeb, non appena saranno portati a termine tutti i lavori, sarà gestita dal Museo civico di Fiume. Resta ancora da vedere, dopo il primo insuccesso, quando sarà nuovamente bandita la gara per l’assegnazione dei vani da trasformare in ristorante, bar e ostello. —

 

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