Patrimonio veneto in Istria: investiti 12 milioni per tutelarlo

Celebrati i 30 anni della Legge Beggiato nata a questo fine. Un totale di 765 interventi, dai restauri alle ricerche storiche

Valmer Cusma
La targa celebrativa consegnata a Ettore Beggiato
La targa celebrativa consegnata a Ettore Beggiato

«Un atto di giustizia storica».

Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha definito La legge 15 emanata dalla Regione Veneto nel 1994 finalizzata al recupero, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della Repubblica Serenissima in Istria e Dalmazia. Nota anche come Legge Beggiato, dal nome del suo autore Ettore Beggiato.

«Per troppo tempo, per un paio di secoli – ha spiegato Ciambetti – prima Napoleone e poi gli Asburgo vedevano le comunità italofone/venetofone con sospetto, invece i territori sotto la Serenissima hanno vissuto un rinascimento, hanno acquisito un’impronta culturale e un’identità storica visibili anche ora e l’applicazione della legge, strumento prezioso per il ripristino della verità storica, serve affinché questa identità e patrimonio non vadano persi».

Com’è nata la legge Beggiato

La genesi della legge di cui è stato celebrato il trentennale alla Comunità degli Italiani di Torre, è stata spiegata dal suo autore Ettore Beggiato, all’epoca assessore regionale.

«Sono talmente emozionato – ha esordito – che per la prima volta parlo in italiano e non in veneto. La legge – ha precisato – è nata come evoluzione degli interventi tesi ad aiutare negli anni ’90 prima la comunità veneta della Slavonia e poi il restauro dei monumenti danneggiati in Dalmazia dai bombardamenti serbi, attingendo dal fondo di solidarietà internazionale della Regione Veneto». Una breve sintesi di quanto fatto con i mezzi erogati tramite la legge è stata tracciata da Luigi Zanin, dirigente del settore della Regione Veneto per la Tutela del patrimonio veneto nel Mediterraneo. «Sono ad oggi 765 interventi per quasi 12 milioni di euro. Si tratta di investimenti – ha illustrato – che hanno consentito importanti iniziative. Solo dal punto di vista del restauro di palazzi e infrastrutture sono stati utilizzati quasi 4 milioni. Il resto sono investimenti su restauri di affreschi e soprattutto su ricerche storiche e indagini».

Per il presidente della giunta esecutiva dell’Unione italiana Marin Corva, la Legge Beggiato ha contribuito a rafforzare la lingua, il dialetto, la cultura e le tradizioni degli italiani rimasti. Dal canto suo Ennio Forlani, presidente del Consiglio della Comunità nazionale italiana autoctona della Regione istriana che ha organizzato la cerimonia assieme alla Regione istriana, la legge è «un toccasana per tutti noi».

È intervenuto pure l’ambasciatore d’Italia a Zagabria Paolo Trichilo. «La legge ha costruito ponti laddove per troppo tempo c’erano muri – ha detto – ed è in sinergia con gli interventi dello Stato italiano a sostegno della lingua e cultura italiana in Slovenia e Croazia».

Alla fine, a Ettore Beggiato è stata consegnata una targa di ringraziamento. Molto gradito il benvenuto in musica da parte delle due corali di casa, il coro misto San Martino e il gruppo femminile “Dolcemente complicate”. —

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