Pesca ancora in calo in Croazia, le reti sono sempre più vuote
Giù anche il numero delle imbarcazioni. Molluschi e crostacei in controtendenza

FIUME. Cala di anno in anno la quantità di pescato nell’Adriatico della Croazia. Nel 2022, secondo i dati diffusi dall'Istituto statistico di Zagabria, la quantità complessiva tra pesci, molluschi e crostacei pescata in acque libere e quella relativa alla maricoltura indica un totale di 85.185 tonnellate, 156 in meno rispetto al 2021 mentre il 2020 era stato chiuso a quota 89.965 tonnellate.
L’ulteriore calo del 2022 può essere considerato di primo acchito come segnale di debolezza dei pescatori professionisti, ma è invece il risultato delle limitazioni imposte dalle autorità nazionali, specie in riferimento ai fermi biologici per il pesce azzurro minuto: questi vengono introdotti ogni anno da fine dicembre a febbraio e poi per tutto maggio, con l’obiettivo di tutelare e aumentare la biomassa di sardelle, acciughe e papaline dopo decenni di sfruttamento intensivo. Inoltre ogni anno che passa cala il numero di pescatori e imbarcazioni, a causa di un mare sempre più povero e dalle misure dell'Unione europea, con incentivi per quei pescatori pronti a rinunciare all'attività alieutica.
L'anno scorso gli impianti di acquacoltura hanno garantito 23.038 tonnellate, che si sono aggiunte alle 62.147 tonnellate di pesci e altri organismi marini pescati. Come sempre a dominare è stata la sardella, con 39.194 tonnellate: rispetto al 2021 sono circa mille tonnellate in meno, doo che nel 2020 - primo anno pandemico - i pescatori croati erano riusciti a prendere circa 50 mila tonnellate di sardelle. Per il 2022 l'Istat non ha offerto il dato sulle acciughe o alici, specie d'importanza strategica per i pescatori e le aziende esportatrici, con un mercato molto ricettivo e prezzi più alti rispetto a quelli delle sardelle. L'ultima informazione dell'Istat riguarda il 2021, con 11.621 tonnellate.
Quanto ai tonni l'anno scorso ne sono state pescate 4.072 tonnellate, di cui 3.270 provenienti dagli allevamenti. L'anno precedente la quota si era assestata a poco più di seimila tonnellate. Al contrario, la pesca di crostacei e molluschi ha fatto registrare risultati migliori su base annuale: nel 2022 i crostacei hanno toccato quota 1.074 tonnellate, una cinquantina in più che l'anno precedente, mentre i molluschi – tra calamari, polpi e seppie – non hanno superato le 665 tonnellate (656 nel 2021). Da ricordare ancora che nel 2022 i pescatori erano 6.510, tra professionisti e titolari di licenza per la piccola pesca costiera, con un calo dell’1%. Le imbarcazioni da pesca sono passate dalle 7.757 unità del 2021 a alle 7.501 del 2022.
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