Peste dei conigli in Carinzia: allarme delle autorità sanitarie

L’infezione scoperta in un’azienda agricola vicino a Klagenfurt: la malattia è trasmissibile all’uomo. Può provocare febbre, vomito, dolori allo stomaco e polmonite grave

Marco di Blas
Conigli bianchi in una foto d’archivio
Conigli bianchi in una foto d’archivio

In Carinzia c’è allarme per la peste dei conigli. Il nome scientifico è “tularemia”, una patologia che colpisce conigli e lepri, ma anche topi, ratti, scoiattoli e altri roditori. La malattia è molto contagiosa ed è trasmissibile all’uomo.  Un caso è stato registrato recentemente nel Land austriaco confinante con la nostra regione e per questo le autorità sanitarie sono in stato di allarme.  L’infezione batterica è stata diagnosticata dall’Institut für Lebensmittelsicherheit, Veterinärmedizin und Umwelt (Istituto per la sicurezza alimentare, la medicina veterinaria e l’ambiente).

Poche informazioni

Non sono state fornite informazioni sul luogo esatto dove è stato trovato l’animale infetto, salvo che dovrebbe trattarsi di un’azienda agricola nei dintorni di Klagenfurt.

La peste dei conigli ha di solito esito letale per l’animale. Il problema è che anche gli uomini possono esserne facilmente contagiati. Il pericolo maggiore è dato da contatti diretti con la pelliccia, il sangue o gli escrementi. Il batterio della tularemia è molto insidioso e può penetrare anche attraverso la pelle integra e non solo attraverso ferite o mucose.

Una veduta della città di Klagenfurt
Una veduta della città di Klagenfurt

L’infezione

Alle volte può bastare soltanto aver respirato aria contenente agenti patogeni in prossimità dell’animale morto o infetto. La tularemia comporta un tempo di incubazione di 14 giorni, trascorsi i quali si manifestano gonfiori ai linfonodi, febbre, dolori alla testa e alle articolazioni. Sono possibili, inoltre, anche vomito, dolori di stomaco e polmonite grave.  Per queste ragioni le autorità sanitarie austriache hanno preso il caso molto sul serio e hanno raccomandato alla popolazione di non avvicinarsi a conigli e roditori morti e di evitare comunque qualsiasi contatto con animali che manifestino dei sintomi di malessere. In genere gli animali che hanno contratto la tularemia appaiono scoordinati nei movimenti e hanno un comportamento non naturale se cercano di fuggire dall’uomo.

Cani al guinzaglio

Anche andando a passeggio con i cani, questi vanno tenuti al guinzaglio, perché, qualora trovassero roditori morti, potrebbero diventare essi stessi vettori del contagio.  Le raccomandazioni sono rivolte soprattutto a chi risiede nella zona di Klagenfurt, dove è stato segnalato il primo e per ora unico caso di peste.  A chi dovesse incontrare lepri o roditori morti o ancora in vita con i sospetti sintomi indicati in precedenza, le autorità sanitarie raccomandano di avvertire immediatamente i vigili del fuoco.

Le epidemie in Italia

In Italia le più importanti epidemie da tularemia si sono verificate ormai molto tempo fa, in Toscana e in Liguria, negli anni Ottanta. In Toscana avevano colpito circa 400 persone in provincia di Arezzo, mentre in Liguria erano stati registrati complessivamente 90 casi in val di Vara. In Toscana il fenomeno si è ripresentato nel 2008 e ha riguardato più di 2.000 persone che avevano ingerito acqua contaminata da una sorgente di montagna; per 40 di esse si era reso necessario il ricovero ospedaliero.

 

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