Presidenziali in Croazia, duello social Milanović-Plenković su dieci “peccati capitali”

Il presidente della Repubblica pubblica l’elenco delle colpe dell’avversario. Replica immediata

Stefano Giantin

Altro che dieci comandamenti, all’insegna dell’amore, della pacifica convivenza e del rispetto reciproco. In una Croazia dove il clima politico si sta surriscaldando sempre più, soprattutto in vista delle presidenziali di dicembre, vanno invece per la maggiore le elencazioni delle colpe dell’avversario. In dieci punti. Sono questi i contorni dell’ultimo controverso episodio della guerra senza esclusione di colpi tra i due leader principali e più conflittuali a Zagabria, il premier conservatore Andrej Plenković e la sua nemesi socialdemocratica e populista, il presidente Zoran Milanović, in corsa per la rielezione.

I dieci peccati 

Dopo le ultime baruffe su forze armate e partecipazione di militari croati alla missione Nato in Germania a sostegno dell’Ucraina, è stato proprio Milanović a rilanciare, evocando via social network i «dieci peccati» capitali che sarebbero stati commessi da Plenković una volta salito al potere. E che dovrebbero essere tenuti bene a mente dagli elettori, che dovrebbero bocciare «uno che si proclama illuminato e invece ha solo sete di potere assoluto, per dominare la Croazia», ha esordito Milanović.

L’elenco pubblicato sui social

Ma quali sarebbero i peccati di Plenković? Aver «umiliato sistematicamente i pensionati croati» con pensioni da fame, mentre i ministri «negano che ci sia povertà in Croazia», ma anche aver «trasformato» il Paese «in un Eldorado per i profitti di banche e imprese» grazie «all’inflazione». Il premier in quota Hdz sarebbe pure colpevole di «disonestà e corruzione» e «disuguaglianza di fronte alla legge», con la sua «cricca» che può permettersi tutto «senza conseguenze», il j’accuse di Milanović contro Plenković.

Plenković avrebbe inoltre messo le mani «sulla Procura di Stato», dove ha piazzato «un suo uomo», il tutto mentre «viene rubato il futuro ai giovani», che potrebbero aspirare a un posto di lavoro solo se «iscritti all’Hdz». Non è finita: il governo di centrodestra starebbe «letteralmente forzando i malati a usare ospedali privati», dopo aver messo in ginocchio la sanità pubblica.

Gli ultimi tre peccati riguardano invece la casa, ormai «inaccessibile» a causa dei costi al metro quadro schizzati alle stelle – mentre appartamenti a prezzi «scontati» verrebbero distribuiti ad «agenti vicini politicamente» al governo. Ci sarebbe ancora il tema della «umiliazione» degli interessi nazionali, con Plenković troppo servile verso la Ue e i potenti di turno. Infine, «la cosa peggiore, il fatto che prenda in giro i croati che non ubbidiscono ai suoi ordini», ha chiosato Milanović.

La replica di Plenković

La replica non si è fatta attendere. Plenković l’ha affidata direttamente all’Hdz, che ha accusato «il gran bugiardo» Milanović di aver parlato spinto dai suoi «rapporti complessati» con un premier che «l’ha sconfitto due volte alle elezioni». E poi la risposta sferzante, con «i dieci peccati» di Milanović durante i suoi cinque anni da presidente. Presidente che sarebbe colpevole di tradimento, per non «essersi congratulato con i croati per la Giornata nazionale», mentre il suo «unico consigliere internazionale è Milorad Dodik», il leader nazionalista serbo-bosniaco.

Milanović, fautore di «balcanismo, primitivismo e incitamento all’odio» è poi da stigmatizzare pure per aver «rimosso i busti di Tuđman e del cardinal Stepinac» dal suo gabinetto, senza dimenticare che si sarebbe schierato «incostituzionalmente» alle parlamentari con l’Sdp. Poi altre accuse su «abusi» di potere e di posizione, sul fatto che starebbe «isolando internazionalmente» la Croazia e «sabotando» gli aiuti all’Ucraina. Infine, il colpo più duro: Milanović sarebbe anche colui che ha ordito un golpe «contro il Parlamento croato, la Corte costituzionale, la magistratura indipendente e l’Agenzia per la sicurezza e l’intelligence». E la convivenza a colpi di coltellate reciproche forzatamente continua. —

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