Prorogati di altri trenta giorni i controlli ai valichi con la Slovenia

La decisione venerdì del Viminale. Lubiana “sospende” Schengen con Ungheria e Croazia per sei mesi
Mauro Manzin
Controlli a un confine tra Italia e Slovenia (foto Lasorte)
Controlli a un confine tra Italia e Slovenia (foto Lasorte)

TRIESTE. L’Italia ha scelto di prorogare per altri 30 giorni, vale a dire fino al 21 gennaio 2024, i controlli ai valichi con la Slovenia scattati il 21 ottobre scorso. La decisione è stata comunicata ufficialmente ieri da Roma alla Prefettura di Trieste ed è arrivata poche ore dopo l’annuncio da parte delle autorità di Lubiana del prolungamento addirittura fino a giugno dei presìdi ai confini con la Croazia e con l’Ungheria.

La mossa a sorpresa della Slovenia

Proprio la mossa un po’ a sorpresa della Slovenia ha fatto scattare ieri nella capitale una serie di frenetiche consultazioni tra il ministero degli Interni e quello degli Esteri da cui alla fine, in serata, è scaturita la notizia della proroga. Lo spettro dei controlli a Natale e Capodanno, quindi, si concretizzerà. Secondo le norme di Schengen raggiunto il termine dei due mesi di controlli, il governo potrà attivare la procedura ordinaria per sospendere Schengen per un massimo di altri 4 mesi.

La prima tranche dei controlli

Nella comunicazione del ministero dell’Interno, alla prima tranche di controlli ai valichi, furono anche citati i dati degli ingressi di migranti in Italia da quando il governo Meloni è al potere. Si tratta di circa 140 mila arrivi tramite la rotta del Mediterraneo centrale, quasi l’85% in più rispetto all’anno precedente, e circa 16 mila arrivi in Friuli Venezia Giulia. Situazione, quest’ultima, che secondo il ministero dell’Interno è causata dalle «misure di polizia al confine italo-sloveno» che non sarebbero «adeguate a garantire la sicurezza richiesta».

Estesi controlli ai confini con Croazia e Ungheria

Giovedì scorso, invece, con decreto, il governo della Slovenia, come detto, ha esteso per sei mesi il controllo ai confini con Croazia e Ungheria. Il dispositivo entrerà in vigore il 22 dicembre e l’attività di vigilanza delle frontiere durerà quindi fino al 22 giugno 2024. Il governo Golob ha addotto come motivo per prolungare la sospensione della libera circolazione il peggioramento della situazione della sicurezza in Medio Oriente e l’accresciuta minaccia del terrorismo. A preoccupare in particolare, ha fatto sapere in un comunicato stampa il ministero dell’Interno sloveno, sono alcuni appelli di esponenti di organizzazioni terroristiche a compiere atti violenti nei Paesi occidentali, nonché l’instabilità legata al perdurare del conflitto in Ucraina, la precaria situazione della sicurezza in Afghanistan e la violenza scoppiata in alcuni Paesi africani.

La minaccia terroristica

Negli ultimi tempi, il livello di minaccia terroristica è aumentato in diversi Stati membri dell’Ue e, sempre secondo la valutazione del ministero dell’Interno di Lubiana, tenendo conto dei principi dell’area Schengen, una minaccia in uno Stato membro può rappresentare una minaccia all'intera zona. Il ministero ha specificato che la Slovenia basa la nuova estensione del controllo sull’articolo 25 di Schengen. Le autorità nazionali preposte alla sicurezza continueranno a monitorare da vicino i potenziali rischi e la situazione della sicurezza nel Paese e nella regione in generale. Tenendo conto del principio di proporzionalità, la Slovenia sostiene che i metodi e l'intensità delle misure di controllo temporanee alle frontiere interne continueranno a essere mirati e incentrati sulla prevenzione del terrorismo, dell'estremismo e della criminalità transfrontaliera. Le misure saranno attuate in modo tale da avere il minor impatto possibile sull’economia, e soprattutto sulla vita della popolazione lungo il confine.

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