Proteste a Belgrado, il super tennista Djokovic si schiera a fianco degli studenti
Il serbo, superstar del tennis mondiale, così in un post su X: «Desiderano un futuro migliore. È importante ascoltarli»
Un post un po’ criptico, ma allo stesso tempo, dagli indizi disseminati, abbastanza chiaro da scatenare un polverone, apprezzamenti e critiche, in un Paese coi nervi a fior di pelle.
Paese, la Serbia, dove continuano a tener banco le sempre più partecipate proteste degli studenti, da settimane sul piede di guerra contro le autorità al potere, nel mirino dopo la strage alla stazione di Novi Sad, 15 morti per il crollo di una tettoia di un luogo pubblico da poco riaperto dopo una lunga ristrutturazione.
Studenti che continuano le occupazioni delle università, scendono in strada per manifestazioni di dissenso, chiedendo giustizia e stop a corruzione e nepotismo, a loro dire i due fattori-chiave che avrebbero portato alla tragedia. Studenti che, a sorpresa, hanno ricevuto un “endorsement” importantissimo, seppur un po’ sibillino.
È quello dell’eroe nazionale a Belgrado e star del tennis mondiale, Novak Djokovic, che avrebbe voluto dare un vero e proprio «sostegno agli studenti» via social network, la lettura dei maggiori media indipendenti in Serbia e persino della Tv pubblica serba. Il post incriminato di Nole, in effetti, appare di facile interpretazione.
«Da persona che crede profondamente nella forza dei giovani e nel loro desiderio di un futuro migliore, penso che sia importante che le loro voci vengano ascoltate», ha scritto su X il grande tennista, non certo sospettabile di simpatie verso l’opposizione né di posizioni apertamente anti-governative.
Djokovic che ha poi continuato, dicendo di essere sicuro che «la Serbia ha un potenziale enorme e la gioventù acculturata è la sua forza più grande». «Quello di cui abbiamo bisogno è comprensione e rispetto, (sono) affianco a voi, firmato Novak», la chiosa. E il messaggio del campione – già al centro di polemiche in passato per l’opposizione ai vaccini contro il Covid – è stato accolto con sorpresa e comprensibile gioia, da molti studenti. «Novak, gli studenti hanno raggiunto il tie-break, servi e vinci», un poster preparato come risposta. E poi ancora «grazie campione», «Nole, hai dimostrato ancora una volta quanto sei grande, ti amiamo» e «bravo maestro», alcuni dei messaggi di apprezzamento ricevuti da Djokovic sui social.
Ma non tutti hanno approvato le sue parole. È solo uno «spin», una lettura errata di qualche frase banale e senza riferimenti concreti all’attualità, secondo il membro della presidenza del Partito progressista di Vučić, Vladimir Djukanovic. Non è vero che Nole ha dato il suo sostegno agli studenti in rivolta contro il sistema, ma avrebbe fatto solo «una dichiarazione neutrale di principio», tipo «sono per la pace nel mondo», ha suggerito Djukanovic.
Nel frattempo, le dimostrazioni non si fermano e domenica potrebbero espandersi, con l’appoggio degli agricoltori, mentre le autorità hanno annunciato giovedì l’inizio anticipato di sei giorni delle ferie natalizie, dal 24 dicembre. —
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