Ragusa mette al bando i serramenti in Pvc del centro storico

RAGUSA Parte l’offensiva del Comune di Ragusa (Dubrovnik) contro la presenza nel centro storico di finestre con persiane in alluminio e Pvc, materiale in stridente contrasto con quella che è la storia e la tradizione della città. L' amministrazione municipale ha per questo varato il Programma di sostegno finanziario ai residenti finalizzato alla tutela e al restauro delle costruzioni d’epoca per il periodo 2024 – 2028. Il progetto riguarda esclusivamente il nucleo storico della città.
Nel documento, attualmente pubblicato sul sito web e sottoposto a pubblico dibattito nella Città fino al 23 novembre, è previsto che la municipalità cofinanzi a fondo perduto la posa di infissi esterni in legno, sia per quanto riguarda l'acquisto (e dunque la relativa sostituzione dei serramenti in Pvc e alluminio), sia in merito alla manutenzione degli stessi. Il programma di cui sopra è in armonia con il Piano di gestione del patrimonio mondiale dell'Unesco, la qual cosa non deve stupire visto che Ragusa fa parte della prestigiosa lista dei siti Unesco fin dal 1979.
L'utilizzo massiccio di materiale che non sia il legno è esploso negli ultimi decenni, e ha una spiegazione: le finestre con persiane in legno sono molto costose e abbisognano di costante manutenzione, a differenza dei materiali alternativi che però deturpano i caratteristici edifici del centro città.
A partire dall’anno prossimo, in base alla proposta, gli interessati potranno chiedere al Comune il cofinanziamento nella misura del 70% delle spese per riparazione, verniciatura e altro. L' importo però non potrà superare i mille euro per singolo richiedente, mentre il resto sarà a carico del cittadino. In caso di sostituzione degli infissi, la Città parteciperà a fondo perduto con il 50% e in ogni caso le casse comunali verseranno un massimo di 2.500 euro per nucleo familiare. Facile prevedere da parte dei cittadini un massiccio accesso ai finanziamenti mirati ad abbellire le abitazioni.
C’è però un problema e riguarda la cronica mancanza di falegnami in città (che i residenti chiamano maranguni, dal veneto marangon, a riprova che la Serenissima ha lasciato il suo segno anche nella città storicamente antagonista di Venezia). A Ragusa lavorano non più di cinque o sei falegnami e dunque la loro attività viene pagata a peso d oro. Tra finestra e persiana nuove, con relativa sostituzione dei vecchi infissi e il lavoro del falegname, si deve sborsare in media sui 2.500 euro a elemento.
Resta tutto da risolvere invece un altro nodo in tema di aspetto del centro storico: non è stato fatto sapere a quale destino andranno incontro le unità esterne dei climatizzatori e le antenne paraboliche, in grado anch'esse di abbruttire decisamente il nucleo circondato dagli antichi bastioni.
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