Rita Ora, bufera sulla star kosovara che sventola la bandiera serba
La famosa cantante nata a Pristina sul palco con un vessillo di Belgrado a un concerto in Ungheria: «Avevo i riflettori negli occhi, non vedevo»

TRIESTE. Mentre l’Unione europea “apre” all’allargamento ai Balcani entro il 2030, nella regione si continua a litigare, nella maggior parte dei casi per futili motivi o per puntigli nazionalistici. A farne le spese stavolta è stata Rita Ora, popstar di caratura mondiale, nata a Pristina nel 1990 ma subito emigrata in Inghilterra con la famiglia, in tempo per scampare alla repressione del regime di Milosević e poi alla guerra. Un’esistenza e una storia di successo assai simile a quella dell’altro orgoglio del Kosovo, la cantante Dua Lipa, nata a Londra da genitori kosovari e poi tornata a casa dopo l’indipendenza dalla Serbia.
Il Kosovo resta nel cuore di entrambe le artiste, ma è stato stavolta fonte di problemi per Rita Ora nel corso di un concerto tenuto a Szeged, in Ungheria. Mentre si esibiva, la popstar – come si vede in un video circolato ampiamente sui social – ha infatti sventolato per alcuni minuti, cantando “Anywhere” e ballando sulle note della hit, nientemeno che una bandiera della “nemica” Serbia, facendo strabuzzare gli occhi, per ragioni opposte, a serbi e albanesi del Kosovo.
Il perché dell’inedita esibizione col tricolore rosso bianco e blu è stato poi spiegato dalla stessa popstar, dopo che le polemiche su un suo possibile “tradimento” del Kosovo avevano superato il livello di guardia. Si tratterebbe solo di un errore, o meglio di una trappola ordita da un anonimo «giovane fan» della cantante, che «mi ha passato una bandiera mentre cantavo allo Szin Festival in Ungheria», ha spiegato Rita Ora. L’artista non sarebbe stata in grado di capire che era la bandiera serba a causa «dei riflettori puntati direttamente sui miei occhi». Tornata in camerino però «ho realizzato che si trattava di una bandiera serba e non di quella ungherese», ha dichiarato la popstar ai media internazionali. «Io apprezzo tutti i miei fan e le culture, ma voglio essere ben chiara: sono un’orgogliosa kosovara albanese e non era mia intenzione offendere la mia storia, la mia gente e la mia famiglia», ha assicurato in vere pubbliche scuse. Caso chiuso? Sui social continua a tener banco il “caso Ora”, con nazionalisti serbi che chiedono che alla cantante sia garantita «una pensione di Stato» per aver onorato Belgrado
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