Quello scrigno poco conosciuto della banca Kb di Gorizia: 380 opere di autori storici e più giovani
Il meglio dell’arte transfrontaliera in un’ampia collezione di dipinti, disegni, grafiche, fotografie, arazzi e sculture
Nei circa 600 metri quadrati che la Kb Delniška Družba occupa in via Malta batte il cuore della finanza slovena a Gorizia, ma, a camminare per i corridoi della società, sono le decine di quadri alle pareti a colpire più di ogni altra cosa. Anzi, in tutto sono 380, anche se una parte di essi è conservata nei due caveau: uno nella sua sede, appunto in via Malta, e l’altro al Kb Center di corso Verdi.
L’ex Kmečka banka
La Kb Delniška Družba ha questa denominazione dal 2021, mentre in precedenza si chiamava Kb1909, realtà che prendeva il nome dalla Kmečka banka, fondata proprio nel 1909, la quale aveva ceduto l’attività bancaria alla Civibank, continuando però a occuparsi della sua parte finanziaria. Dalla Kmečka banka, la Kb aveva per così dire ereditato un’ottantina di lavori, mentre gli altri trecento costituiscono acquisizioni nuove. Anticipata da un’analoga mostra allestita al Cankarjev dom di Lubiana, nel 2012, al Salone degli Incanti di Trieste, “Orizzonti dischiusi. Arte del ‘900 tra Italia e Slovenia” era per la gran parte formata da una selezione di tali opere, ma, da allora, non sono mancati acquisti ulteriori, fino agli ultimi che riguardano dipinti di Silvester Komel, Demetrij Cej e di Albert Sirk.
Una collezione di artisti sloveni fondamentale
«La nostra collezione rappresenta una base fondamentale per quanti vogliono realizzare iniziative sugli artisti sloveni: non credo che esistano altre raccolte della stessa ampiezza e dello stesso livello – racconta il goriziano Boris Peric, presidente del Consiglio di gestione della Kb –. Spesso e volentieri ci vengono allora domandati prestiti e non è un caso. Ad ogni modo, si tratta di una collezione che non riguarda solamente i grandi nomi del panorama sloveno, dato che abbiamo deciso di allagarla agli autori italiani, ma sempre legati a questo territorio».
Dipinti, grafiche, sculture e altre opere
Ecco che, per lo più, troviamo dipinti, ma anche disegni, grafiche, arazzi, fotografie e qualche scultura, come nel caso di quelle realizzate da Ivan Meštrović e da Stojan Batič. Sia di Lojze Spacal sia di Avgust Černigoj la Kb possiede poi tante opere, ma numerose, una quindicina, sono pure quelle di Albert Sirk. Per il resto, ci sono Zoran Mušič, Veno Pilon, Milko Bambič, Tone Kralj, Ivan Čargo, Sergio Altieri, Franco Dugo, Klavdij Palčič, Andrej Kosič, Roberto Faganel, Alfred de Locatelli, Rudolf Saksida, Robert Hlavaty, Jože Cesar, Nico Di Stasio, Bogdan Grom, Aleksander Peca e l’elenco potrebbe continuare a lungo comprendendo autori più giovani che la società valorizza anche organizzando, in collaborazione con la biblioteca Damir Feigel, esposizioni al Trgovski dom.
La consulenza del critico Joško Vetrih
A curare le acquisizioni, sul mercato o direttamente dagli artisti, ci ha pensato il critico Joško Vetrih che continua tuttora a prestare la sua consulenza. A livello contabile, la collezione è quotata 600 mila euro, ma il suo valore di mercato è certo superiore. Al momento, essa non è a disposizione del pubblico, ma se qualche appassionato volesse citofonare nella sede della Kb la possibilità di ammirarla non verrebbe negata. E comunque, anticipa Boris Peric, «l’intenzione, per il 2025, l’anno della Capitale europea della Cultura, è di organizzare delle visite guidate proprio perché si tratta di un patrimonio della comunità». Che, appunto, sarebbe opportuno venisse meglio conosciuto.
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