Seconde case in Croazia, in vista un maxi aumento delle tasse

ZAGABRIA. Primi aumenti all’orizzonte in Croazia, come del resto previsto dalle opposizioni, alla luce dell’entrata in vigore - l’1 gennaio 2024 - della nuova riforma fiscale varata dal governo conservatore guidato da Andrej Plenković. Riforma fiscale che abolisce di fatto la tassa addizionale comunale, ma che permette l’aumento dell’imposta sulle case per le vacanze - o seconde case che dir si voglia - fino a un massimo di 5 euro al metro quadrato. Con tale importo, i Comuni e le Città potrebbero compensare il deficit di entrate che si verificherà dopo l'abolizione dell'addizionale. Fino ad ora questa tassa, ad esempio in Istria, regione che conta migliaia di case di vacanza, ammontava a un massimo di 15 kune per metro quadrato all'anno. Secondo il calcolo si pagavano 1.200 kune o 160 euro all'anno per un villino o un appartamento tipo di 80 metri quadrati; e ora, se i Comuni decidessero di aumentare al massimo l’aliquota per quella stessa metratura, il conto ammonterà a 400 euro. Molti sindaci istriani di Comuni e Città, dove si trova un gran numero di seconde case o appartamenti, si dicono propensi a sfruttare l’aumento delle aliquote per le seconde case, in particolare i sindaci espressi dalla Dieta democratica istriana.
I sindaci chiedono un aumento
«Chiediamo da tempo che tale importo venga aumentato, perché non viene toccato da 20 anni. A livello di tutta l'Istria, questo importo è di 15 kune al metro quadrato. È molto poco. Per questo ne abbiamo chiesto l'aumento, se non altro per via dell'inflazione e dei suoi effetti. Prima di tutto, queste sono abitazioni quasi tutte di proprietà di stranieri. Ce ne sono circa duemila solo nella nostra zona», sottolinea il sindaco di Cittanova, Anteo Milos, della Dieta. E «nel nostro bilancio che pareggia a 9,3 milioni di euro - aggiunge Milos - soltanto 200 mila euro provengono dalla tassazione delle case di vacanza». «Considerando il boom edilizio che regna attualmente in Istria - conclude Milos - che è per lo più legato alla costruzione di ulteriori appartamenti e case vacanza di proprietà di stranieri che vengono qui da noi, l’aumento costituisce per loro una cifra molto bassa». A Cittanova la maggiorazione dell’aliquota Irpef per le seconde case non esiste.
Il rincaro di 5 euro al metro quadro
Va diritto al sodo il primo cittadino di Rovigno, Marko Paliaga: «L’importo massimo per le seconde case deve assolutamente essere aumentato di 5 euro il metro quadro - dice - l’importo dovuto fino ad oggi è davvero minimo e ammonta mediamente a 133 euro all'anno per casa. Poiché la maggior parte di questi villini o appartamenti sono di proprietà di stranieri, chiederemo un aumento di tale importo». «È essenziale che nel nostro Paese - conclude Paliaga - venga ridefinita l'imposta sulla proprietà e che venga corretta l'imposta sulla vendita di immobili, che è per lo più realizzata da stranieri». Qui la maggiorazione per le case vacanza è del 6%. Il sindaco di Medolino, Ivan Kirac, si consulterà prima con i suoi partner politici e solo dopo prenderà una decisione. «Tutto va calcolato, decisioni del genere non si possono prendere in modo affrettato», puntualizza Kirac nel cui Comune la maggiorazione per le seconde case è oggi al 5%. «Abbiamo circa 1.500 villini e altri circa 200 appartamenti in alloggi non commerciali, e d'altra parte abbiamo 670 affittuari». E «siccome le seconde case sono almeno il doppio di quelle che vengono denunciate - conclude - forse penseremo a un aumento, ma prima dobbiamo eseguire un’analisi di bilancio».
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