Spiaggia del resort a Salvore: il governo croato annulla la concessione firmata dal Comune

Il ministero del Mare decide di intervenire su un’area attiguaal nuovo resort Petram, dove è stato allestito un beach bar
Valmer Cusma
Gli ambientalisti si erano fatti sentire anche a fine giugno in occasione della cerimonia inaugurale del Petram resort, struttura di lusso con quasi 200 appartamenti e una cinquantina di ville. Alla cerimonia era intervenuta anche la ministra croata del Turismo Nikolina Brnjac. Una delle particolarità del complesso è la piscina sul tetto dell'aparthotel lunga 105 metri, seconda al mondo solo a quella del Marina Bay di Singapore. Nell’insediamento, che dà impiego a un centinaio di persone, sono stati investiti oltre 110 milioni di euro
Gli ambientalisti si erano fatti sentire anche a fine giugno in occasione della cerimonia inaugurale del Petram resort, struttura di lusso con quasi 200 appartamenti e una cinquantina di ville. Alla cerimonia era intervenuta anche la ministra croata del Turismo Nikolina Brnjac. Una delle particolarità del complesso è la piscina sul tetto dell'aparthotel lunga 105 metri, seconda al mondo solo a quella del Marina Bay di Singapore. Nell’insediamento, che dà impiego a un centinaio di persone, sono stati investiti oltre 110 milioni di euro

UMAGO Il ministero croato del Mare, comunicazioni e infrastrutture, dopo le proteste degli ambientalisti contro la cementificazione della costa di Salvore, ha revocato la concessione che il Comune di Umago aveva assegnato sulla spiaggia di Alberi alla società Cista voda projekt, emanazione della multinazionale serba MK Grupa che nel vicino nuovo maxiresort Petram ha investito oltre 110 milioni di euro.

Per la precisione, Zagabria ha chiesto al Comune di annullare la concessione assegnata due anni fa, cosa che il sindaco è tenuto a fare entro 30 giorni dalla comunicazione ufficiale. Gli ambientalisti - che avevano inviato a Zagabria una petizione sul tema con oltre mille firme - ora cantano vittoria, anche perché finora si erano sempre visti bocciare la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale incentrata proprio sugli interventi edilizi sulla costa affacciata sul golfo di Pirano.

Come riportato dal decreto ministeriale finito nelle mani della stampa, la decisione di Zagabria è arrivata a valle di irregolarità che sarebbero state riscontrate nella procedura di assegnazione della concessione medesima, già denunciate dagli ambientalisti: il decreto sull'assegnazione della concessione avrebbe dovuto essere emanato dal Consiglio comunale e non dal sindaco come avvenuto; nella proposta della concessione non sono definite le finalità, la superficie esatta di spiaggia contemplata e l'indennizzo annuo offerto dal concessionario. Inoltre - sempre stando a quanto reso noto - mancano le ricadute finanziarie della concessione sui bilanci municipale, regionale e statale. A balzare all’occhio è poi la costruzione del beach bar realizzato sul tratto in concessione, che stando al piano ambientale avrebbe dovuto essere un prefabbricato in legno e invece è una struttura in muratura. Più volte gli ambientalisti, ma anche l'ente pubblico Natura Histrica avevano lanciato l’allarme a tutela della costa. «Finalmente qualcuno ci ha ascoltato», dichiara Monika Bonazza, promotrice di diverse manifestazioni di protesta contro la cementificazione della costa, «non poteva passare inosservato quanto realizzato dall’investitore», aggiunge Bonazza tirando in ballo l’amministrazione municipale guidata dal sindaco Vili Bassanese. «Noi al momento non possiamo rilasciare alcun commento», la replica del vicesindaco Mauro Jurman, «in quanto finora da Zagabria non ci è arrivata alcuna comunicazione ufficiale sulla richiesta di revoca della concessione».

Ma le reazioni non si sono fatte attendere. Il presidente della Regione Istria Boris Miletić ha fatto notare che da tempo la Regione si era espressa contro la cementificazione della costa di Salvore e non ha nascosto soddisfazione per la decisione ministeriale: «Da parte nostra come Regione - ha dichiarato Miletić - non abbiamo avuto alcun ruolo nell'assegnazione della concessione». Sul tema si è espresso anche il leader socialdemocratico Pedja Grbin: «Ho chiesto al sindaco Vili Bassanese di pronunciarsi - ha detto - però mi ha risposto di non aver ricevuto finora alcuna comunicazione ufficiale dal ministero». L'impressione insomma è che nella complessa vicenda il sindaco Bassanese stia rimanendo isolato.

Va detto che la concessione della spiaggia di Alberi è la prima delle due battaglie a tutela della costa portate avanti dagli ambientalisti. La seconda si riferisce al segmento di 500 metri sulla costa di Salvore nell’ambito del progetto del lungomare di 40 chilometri voluto dal sindaco. «Quel tratto - dice ancora il comitato ambientalista che si è formato su questo tema - si discosta notevolmente dal percorso previsto dal piano territoriale, e ciò per collegare due strutture turistiche del luogo». Ora dunque si attendono la risposta del sindaco e anche la presa di posizione della MK Grupa.

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