Sversamento nel mare d’Istria: sospetti su una centrale elettrica

FIUME «L'inquinatore, non appena individuato, dovrà riportare la situazione al precedente stato di cose. Non ci saranno sconti per nessuno, né lungaggini nel risanare tutto quanto causato lungo le nostre coste dallo sversamento di un grosso quantitativo di idrocarburi, probabilmente masut, ossia residuo di petrolio utilizzato come combustibile». A usare toni duri dopo il grave incidente ecologico di questi ultimi giorni, con uno strato di massa nera ed oleosa che ha imbrattato mare, scogli e spiagge nell'Alto Adriatico, è stato Darko Glažar, capitano portuale di Fiume, impegnato nel valutare i danni causati da centinaia di litri di sostanza inquinante che, sospinta dal vento e dalle correnti marine, è andata a lordare non soltanto la costa di Lisignano, nel meridione dell'Istria, ma anche diverse spiagge di Costrena, comune confinante con Fiume, il tratto compreso tra Laurana e Draga di Moschiena (Liburnia), sottostante il Monte Maggiore e anche tratti di costa dell'Istria orientale in direzione di Lisignano.
Un responsabile ci sarebbe: parliamo della centrale termoelettrica Rijeka, pochi chilometri a est del capoluogo quarnerino, impianto di proprietà dell'Azienda elettrica croata (Hep) chiuso da tanto tempo. La fuoriuscita, come ammesso dalla Hep, ha riguardato uno dei serbatoi della termocentrale, dal quale sarebbero finiti in mare circa 700 litri di masut.
Subito dopo l'episodio la Hep aveva minimizzato la portata dello sversamento, parlando di quantitativo modesto. In seguito invece il portavoce dell'impresa statale aveva corretto il tiro, affermando che si trattava di circa 700 litri. Saranno ora le analisi di laboratorio a far capire se lo sversamento sia stato provocato proprio dalla centrale, spenta sette anni orsono e che prossimamente verrà riattivata per affrontare al meglio la crisi energetica. Dopo quanto visto però a Costrena, nelle località turistiche di Laurana e Draga di Moschiena e in altri siti, si ha ragione di credere che la fuoriuscita abbia riguardato un quantitativo maggiore di quanto riportato dalla Hep e che potrebbe superare i mille litri.
Contattato dai giornalisti, il sindaco di Laurana Bojan Simonić ha affermato che le chiazze oleose hanno inquinato la spiaggia di Medea, tra le più belle dell'Adriatico, e quella di Peharovo, a qualche centinaio di metri dal centro di Laurana. «Non si tratta, almeno da noi, di forte degrado – ha riferito Simonić – ma quanto visto ha scatenato il malcontento dell'opinione pubblica locale. Una nostra guardia comunale ha visitato l'area inquinata, prendendo nota di quanto avvenuto, e ha inviato una relazione alle competenti autorità. Attendiamo una reazione rapida ed efficace».
Tornando a Glažar, questi ha rilevato che a Costrena si dovranno rimuovere diversi metri cubi di ghiaia e sabbia contaminati; il materiale sarà scaricato in luoghi appositi, nel pieno rispetto delle leggi in materia.
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