A Capodistria tornano le tabelle bilingui dopo le polemiche

La riaffissione di 50 targhe con odonimi di vie e piazze rivoltate ad agosto per protesta contro il ministero. Il vicesindaco Steffè: forte l’appoggio dei cittadini

Alessandra Argenti
Una delle tabelle capovolte
Una delle tabelle capovolte

Oggi, venerdì 28 marzo, saranno affisse cinquanta tabelle con gli odonimi lungo le vie principali di Capodistria utilizzando i vecchi supporti. Erano state rivoltate ad agosto dello scorso anno dagli addetti della municipalizzata capodistriana: in questo modo il Comune aveva voluto protestare contro la decisione dell’Ispettorato del Ministero della Cultura sloveno, che voleva far togliere le targhe. Sono seguiti diversi incontri di carattere politico. Contro l’occultamento delle targhe con gli odonimi capodistriani si è spesa in primo luogo la Comunità Nazionale Italiana tutta, ma hanno protestato anche gli abitanti della città, i docenti universitari e gli studiosi locali.

Lubiana fa togliere i toponimi storici a Capodistria, scoppia la protesta
La redazione
Una delle tabelle capovolte

Una vicenda che ha inizio nell’ottobre 2022 quando i frati del Convento di Sant’Anna denunciarono l’affissione della tabella in quanto il nome storico originario del Piazzale, secondo loro, non sembrava essere conforme alla legge sull’uso della lingua slovena.

«Ora avremo tredici targhe in più, abbiamo rivisto la veste grafica in accordo con il Ministero della Cultura – spiega Damian Fischer, presidente della Commissione comunale per la toponomastica –. Adesso la scritta in sloveno che descrive il nome specifico è più grande, mentre gli odonimi sono scritti in italiano standard e alcuni anche nel locale dialetto istroveneto secondo l’uso popolare. Inoltre è stato aggiunto il logo del Palazzo Pretorio. Le scritte sono in colore seppia su sfondo oro. C’è pure il logo del Comune. Il recupero dei nomi delle vie e delle piazze non riguarda solo la Comunità Nazionale Italiana, ma tutti i capodistriani perché restituisce il patrimonio culturale della città».

Per il vicesindaco Mario Steffè «questo era un momento molto atteso perché ripristiniamo gli odonimi originali che erano stati a rimossi per via di una denuncia e di tutto ciò che ne è conseguito e sono soddisfatto della risposta della cittadinanza che si è schierata in larghissima maggioranza per la reintroduzione delle targhe appoggiando le istanze della Comunità Nazionale Italiana».​​​​​​

Riproduzione riservata © il Nord Est