Tagliata di 100 mila euro la posta per il Primorski nonostante il no espresso dalla Commissione slovena
Iniziativa di Roberti: «Alla testata erano già andate altre risorse statali». Il segretario della Skgz Semolič : «Atto irrispettoso senza precedenti»

TRIESTE Centomila euro in meno al quotidiano del gruppo linguistico sloveno Primorski Dnevnik.
La manovra di stabilità regionale riduce il finanziamento al giornale nell’ambito del riparto dei fondi statali della legge di tutela (10 milioni) che viene deciso annualmente dalla Regione e che per la prima volta avviene in difformità rispetto alle richieste della Commissione consultiva slovena.
Il voto della manovra è l’ultima puntata di una storia che comincia qualche settimana fa, quando la Commissione si è ritrovata per decidere come ripartire le risorse, che vengono distribuite alla minoranza linguistica per sostenere attività culturali, editoriali e sportive, nonché l’uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.
La Commissione è composta da 10 rappresentanti della comunità slovena ed è presieduta dall’assessore regionale Pierpaolo Roberti, che ha portato al voto una proposta di suddivisione in cui il Primorski (voce storica dell’area di sinistra della minoranza) si vede togliere 100 mila euro (rispetto ai 950 mila ricevuti quest’anno), spostati su realtà editoriali cattoliche.
Roberti non esplicita le motivazioni del cambio di impostazione e la Commissione vota, esprimendosi con 5 pareri contrari, 3 favorevoli e un astenuto.
L’organismo si spacca di fatto secondo schemi dei tempi che furono, con gli sloveni delle associazioni “rosse” contrari e quelli del mondo cattolico-liberale a favore.
Alcuni esponenti della comunità slovena leggono il passo di Roberti come una voluta penalizzazione nei confronti del Primorski; altri lo considerano un tentativo di saggiare la compattezza del gruppo linguistico, la cui area “bianca” è da tempo oggetto dei corteggiamenti della Lega; altri ancora ricordano che il Primorski ha fruito quest’anno di un residuo di 200 mila euro provenienti dalla legge sull’editoria, che sono andati a sommarsi alle risorse della legge di tutela.
Sia quel che sia, l’assessore porta in Consiglio regionale la proposta seppur bocciata dalla Commissione e la maggioranza respinge l’emendamento con cui il Pd chiedeva di ripristinare il riparto.
Roberti sottolinea che «non esiste solo il Primorski, ma ci sono altre testate che prendono briciole dal riparto. Considerando che al quotidiano arriveranno contributi statali da altri fondi, abbiamo dato una mano alle realtà più piccole».
Il segretario regionale della Skgz Livio Semolič critica la decisione della giunta: «È totalmente inaccettabile e irrispettoso che non si sia tenuto conto della deliberazione della Commissione che, seppur solamente consultiva, è stata sempre finora rispettata dalla Regione. Ed è tanto più grave che la politica abbia deciso di intervenire nel settore delicato dei media».
Per il segretario della Sso Walter Bandelj la scelta invece è corretta: «Il Primorski ha ricevuto 200 mila euro in più e, come il buon padre di famiglia, abbiamo aiutato altre realtà». Per il consigliere dem Francesco Russo, «la giunta non ascolta la comunità slovena su risorse che da Roma sono destinate alla valorizzazione della comunità stessa».
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