Treno diretto da Trieste a Fiume: da aprile 2024 prima corsa al via
nell’ambito del bando «Interreg Central Europe-Sustance»

TRIESTE Il treno diretto da Trieste-Villa Opicina a Fiume partirà nell’estate 2024. La prima corsa è prevista per aprile, e il servizio sarà attivo fino a settembre: il viaggio consisterà in un’unica tratta, gestita congiuntamente dalle ferrovie slovene e croate.
Per ora si tratta di un progetto pilota, un servizio pensato in chiave turistica e limitato alla prossima estate, ma se dovesse avere successo potrebbe diventare una tratta fissa, da riproporre ogni anno e sulla quale fare affidamento per le proprie ferie.
Il collegamento diretto tra le due stazioni, assoluta novità, sarà finanziato nell’ambito del bando “Interreg Central Europe-Sustance” promosso dal segretariato esecutivo dell’Iniziativa centro europea (InCe) e in collaborazione con gli enti ferroviari sloveni e croati.
In tutto 2,3 milioni di euro, che nei prossimi tre anni finanzieranno progetti per «migliorare i collegamenti di trasporto pubblico nelle zone periferiche e transfrontaliere dell’Europa centrale - spiega Paolo Dileno, project manager di InCe -, garantendo una migliore mobilità dei cittadini e favorendo soluzioni sostenibili»: nel piano, anche anche l’installazione di due nuovi hub di e-bike lungo la tratta tra Pisino-Pinguente e Pola, e lo sviluppo di nuove app Ict per rendere più fruibile il trasporto pubblico nelle aree periferiche dell’Istria. Le iniziative pilota saranno attivate con il partenariato di vari enti tra Italia, Slovenia, Croazia e Ungheria Occidentale: una volta testato il gradimento e l’effettivo utilizzo dei servizi proposti, potrebbero diventare poi strutturali.
Il primo sarà appunto il collegamento ferroviario diretto tra Opicina e Fiume, attivo nel periodo tra aprile e settembre 2024: il treno sarà dotato di vari comfort, tra i quali stalli per biciclette, pensati per coloro che vorranno godere dei percorsi ciclabili che partono da varie fermate intermedie l’itinerario. L’attivazione della nuova tratta ferroviaria è stata anticipata da uno studio di InCe, realizzato in collaborazione con la Regione, per stimare la potenziale domanda dei passeggeri. La ricerca, condotta dall’Università Ca Foscari di Venezia e curata dai professori Raffaele Pesenti e Andrea Stocchetti, valuta in particolare una possibile estensione del collegamento fino alla stazione di Trieste Centrale. Lo studio è stato effettuato analizzando dati ed effettuando sondaggi lungo la tratta trasfrontaliera tra Italia, Slovenia e Croazia.
Si stimano, in particolare, tra i 28.400 e i 36.000 potenziali passeggeri all’anno. A tariffe attuali e in base alle previsioni più probabili, il servizio avrebbe un fatturato iniziale annuo compreso tra 386 mila e i 489 mila euro. Numeri con ogni probabilità stimati a ribasso, considerando la crescente domanda di cicloturismo in regione - e dunque di turisti che preferiscono muoversi senza l’automobile -, e le dinamiche di mercato: poiché, al momento, non esiste un collegamento ferroviario diretto sulla tratta Trieste-Fiume, l’introduzione stessa del servizio potrebbe generare una domanda aggiuntiva.
L’analisi ha infine evidenziato alcune possibili misure che potrebbero incentivare la scelta del viaggio in treno tra le due città, come abbonamenti o tariffe strategiche.
Il tutto da integrarsi con progetti di mobilità per collegare le due stazioni d’arrivo con i principali punti di interesse locali.
L’assessora regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante, intervenendo nell’ambito della presentazione, in tal senso ha richiamato all’importanza di «creare un supporto di servizi tali da annullare i cosiddetti disagi dell’ultimo miglio, che rendono ancora in molti casi più comodo l’uso dell’automobile rispetto al treno».
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