Turismo pasquale da record in Croazia: presenze su del 34%

In tre giorni 176 mila ingressi e 624 mila notti prenotate. L’Istria registra 217 pernottamenti: un terzo del totale

Andrea Marsanich
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Ferie pasquali con risultati turistici di gran lunga miglio dell’anno scorso per la Croazia. Secondo quanto diffuso dall’Assoturistica nazionale, quello che viene considerato l’inizio ufficiale della stagione turistica ha fatto registrato tra venerdì e lunedì circa 176 mila presenze e 624 mila pernottamenti. Rispetto alla Pasqua 2024, gli aumenti sono rispettivamente del 34% e del 54%, ma va ricordato che l’anno scorso Pasqua cadde a fine marzo, quasi un mese prima.

Come ormai detta una tradizione non scritta, l’Istria si è imposta alla grande sulle altre regioni adriatiche croate, con 217 mila pernottamenti: un terzo del totale. Il Quarnero si è guadagnato la medaglia d’argento, con 97 mila pernottamenti, seguito da Spalatino (79 mila), Raguseo (75 mila) e Zaratino (53 mila pernottamenti). L’Istria ha potuto contare su 60 mila ospiti, il Quarnero su 27 mila, lo Spalatino su 21 mila e il Raguseo su 17 mila vacanzieri pasquali. Le destinazioni maggiormente frequentate sono stateRagusa (Dubrovnik), Parenzo, Rovigno, Spalato, Zagabria e Zara.

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Nonostante la crisi economica che attanaglia la Germania, i villeggianti tedeschi non si sono smentiti, attestandosi al primo posto nella classifica delle presenze. I pernottamenti teutonici sono stati 134 mila. Seguono i turisti croati, con 88 mila pernottamenti. Terzo posto per gli ospiti austriaci (45 mila), tallonati da quelli italiani (43 mila), mentre gli sloveni si sono fermati a quota 37 mila, 7 mila in più rispetto agli slovacchi e 13 mila in più rispetto ai britannici.

Sono 75 mila i vacanzieri che hanno deciso di soggiornare in alberghi, mentre 34 mila hanno optato per i campeggi, sistemazione che di anno in anno sta acquisendo una crescente popolarità nella regioni costiere. Da aggiungere i 32 mila ospiti degli affittacamere.

«I risultati pasquali ci soddisfano sotto ogni punto di vista – è quanto riferito da Kristijan Staničić, direttore dell’Assocuristica croata – e sono di buon auspicio per la stagione, che comunque ritengo sarà molto impegnativa, piena di sfide e difficoltà. Dovremo essere molto bravi e attenti per ripetere i risultati del 2024, ma credo che ci siano i presupposti per fare bene. Del resto, i numeri riguardanti il periodo tra l’1 gennaio e il 21 aprile sono superiori su base annua di più del 20%».

Anche il ministro croato del Turismo, Tonči Glavina, non ha nascosto la soddisfazione per le cifre pasquali, invitando però gli addetti ai lavori alla cautela: «Il periodo a venire si presenta parecchio complesso, sia per il difficile quadro economico nei Paesi turisticamente importanti per la Croazia, sia per l’instabilità geopolitica. Da parte nostra ci stiamo muovendo per aumentare la concorrenzialità sui prezzi, fattore chiave nell’attirare villeggianti».

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