Meloni spalleggia Valditara: l’immigrazione incontrollata aumenta i reati sessuali
Le parole choc del ministro dell’Istruzione alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin rilanciate dalla premier. Lo sdegno di Gino Cecchettin: «Chi ha portato via mia figlia è italiano». La condanna della politica
Alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin in memoria della studentessa veneziana uccisa dal fidanzato a novembre 2023, lunedì 18 novembre alla Camera dei Deputati, le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara hanno sollevato un polverone.
Non esiste il «patriarcato» secondo Valditara. E chi ne parla è vittima di una «visione ideologica, che non mira mai a risolvere i problemi, ma ad affermare una personale visione del mondo». E poi l’incremento delle violenze sessuali
è legato a forme di marginalità e di devianza, discendenti dall’immigrazione illegale
Ed è sbagliato «far finta di non accorgersene» ammonisce il ministro.
Immediate le reazioni di sdegno da parte del mondo politico, con la richiesta a più voci che la premier Giorgia Meloni si dissociasse dal Valditara-pensiero. La risposta del capo dell’esecutivo è arrivata, ma non certo nei toni della dissociazione. Anzi.
Meloni rincara la dose
«La violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un'incidenza significativa dell'immigrazione illegale di massa», ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni da Rio de Janeiro dove sta partecipando al G20, rispondendo ai giornalisti che le hanno chiesto un commento sulle parole del ministro dell'Istruzione Valditara.
E’ una delle ragioni per le quali l'Italia lavora per fermare l'immigrazione illegale di massa
«Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumentano la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio», ha proseguito Meloni.
«Questo», ha concluso, «è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere, però sicuramente il Governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall'altra parte».
Le parole di Gino Cecchettin
Vorrei dire al ministro che chi ha portato via mia figlia è italiano
Così Gino Cecchettin ha replicato in un’intervista al Corriere della Sera alle parole di Valditara.
«La violenza è violenza, indipendentemente da dove essa arrivi. Non ne farei un tema di colore, ma di azione. Di concetto», ha detto il papà di Giulia, «Il ministro ha parlato di soprusi, di violenze, di prevaricazione. E’ esattamente quello il patriarcato ed è tutto ciò che viene descritto nei manuali. Mi sembra solo una questione di nomenclatura. E’ la parola, oggi, che mette paura: “patriarcato” spaventa più di “guerra”».
Le reazioni della politica
«Ricordo sommessamente alla presidente Meloni che l'80% dei femminicidi è commesso da italiani. Come la mettiamo con "l'immigrazione illegale di massa?". Ma smetterla di fare propaganda sulla pelle delle donne no?». Così la responsabile nazionale giustizia del Pd Debora Serracchiani commenta «l'imbarazzante difesa d'ufficio della presidente del Consiglio delle parole inaccettabili del ministro Valditara».
«E' gravissimo che la presidente Meloni si arrampichi sugli specchi per giustificare le incredibili uscite sui femminicidi, patriarcato e migrazione del ministro Valditara. Come piace dire a lei, come donna e madre ci saremmo aspettate un contributo più “alto” e qualificante sulla piaga della violenza maschile, mentre chiaramente ha scelto le ragioni della difesa d'ufficio di un ministro indifendibile», afferma Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
«Valditara conti fino a tre prima di dire cose che offendono l'intelligenza collettiva. Di fronte ai numeri drammatici dei femminicidi nel nostro Paese, un ministro che rispolvera stereotipi razzisti è ignobile». Così l'esponente regionale e nazionale di Azione Alessio D'Amato.
«La prima donna premier proprio non riesce ad assumere una lettura di genere della violenza maschile contro le donne. Un gravissimo errore. Anche lei, come ieri Valditara, tira in ballo l'immigrazione, oscura il carattere strutturale e patriarcale della violenza. E non capisce che l'empowerment delle donne è la prima risposta. La libertà delle donne è la risposta. Sconfiggere la cultura dello stupro e del possesso la prima necessita'. Altro che scaricare sull'immigrazione l'aumento della violenza di genere. Consigliamo alla premier un ripasso della Convenzione di Istanbul e magari di mettere in campo le politiche necessarie per attuarla». Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente della Bicamerale Femminicidio.
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